Per stabilizzare i precari tempo scaduto: bene Ragusa, Scicli lo farà e Modica perde il treno

Ottanta Asu, dopo 30 anni, continueranno a lavorare alle dipendenze del Comune di Modica ma da precari, senza tutele contrattuali, retributive e previdenziali, eseguendo mansioni complesse e di rilievo e senza un adeguato inquadramento lavorativo

Scadeva ieri 15 settembre il termine ultimo per procedere alla regolarizzazione delle posizioni lavorative dei lavoratori ASU (Attività socialmente utili) della Regione Siciliana chiedendo le disponibilità economiche necessarie.

Un’occasione per stabilizzare lavoratori che da trent’anni vivono in una situazione di precariato. Qual è la situazione in provincia di Ragusa?

Ne abbiamo parlato con Sandra Farruggio responsabile per la CISL degli enti locali per la provincia iblea. “In provincia di Ragusa- ci spiega la Farruggio- sono tre i Comuni in cui sono presenti questi lavoratori: Ragusa, Scicli e Modica. A Ragusa, dove insiste una sola unità, la procedura è stata chiusa e nei prossimi giorni il Comune renderà ufficiale la buona notizia. Situazione diversa– spiega la responsabile della Cisl- per gli alti due comuni Scicli e Modica. Il Comune di Scicli, infatti, con cinque unità non ha rispettato il termine della scadenza ma ha inserito la stabilizzazione degli ASU nel PIAO ovvero nel Piano integrato di attività e organizzazione e quindi ha, in un certo qual modo, dato una garanzia ai lavoratori sulla reale intenzione di contrattualizzarli pur rinviando tale momento e quindi non potendo approfittare, almeno per quest’anno, dei vantaggi offerti dalla Regione ai Comuni che avrebbero completato l’iter burocratico entro il 15 settembre.   

Al Comune di Modica invece la situazione si complica-sottolinea la Farruggio- qui, infatti, insistono circa 80 ASU ma è tutto fermo. Nonostante le nostre continue richieste di interlocuzione non abbiamo mai ricevuto alcuna risposta”.

Questo vuol dire che non solo il termine del 15 settembre non è stato rispettato ma non c’è proprio un futuro per questi lavoratori che, dopo 30 anni, continueranno a lavorare alle dipendenze del Comune ma da precari, senza tutele contrattuali, retributive e previdenziali, eseguendo mansioni complesse e di rilievo e senza un adeguato inquadramento lavorativo. E pensare che il deputato regionale Ignazio Abbate aveva fatto un appello qualche giorno fa esortando gli Enti Locali a chiedere alla Regione entro il 15 settembre le disponibilità economiche per passare alla stabilizzazione del personale ASU in servizio.

Per fare ciò– scriveva- dovranno condurre in tempi strettissimi un’indagine per capire chi vuole essere stabilizzato o chi preferisce rimanere nel bacino in cui si trova fino all’età pensionabile. Superato questo limite non sarà possibile procedere alla stabilizzazione nel 2024” .

Può essere che al Comune di Modica è sfuggita la data di scadenza?

Oppure, la situazione economica in cui si trova il Comune, non consete di assumere nessuno o magari tutti e 80 ASU, avranno risposto all’indagine conoscitiva dichiarando: “No grazie preferiamo rimanere precari a vita”.

Lo scopriremo tra qualche giorno.

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