TORCHI: FACCIAMOCI UNA BELLA DISCARICA. ANTOCI: ANCHE UN BEL TERMOVALORIZZATORE

L’emergenza rifiuti in Campania ha fatto saltare tutti gli schemi. Il sindaco di Modica si preoccupa di ciò che potrà accadere alla fine di febbraio quando la discarica di San Giacomo a Scicli, gioia e dolore di alcuni comuni del comprensorio, dovrà essere chiusa. Inseguito, sempre il sindaco di Modica, dalle sfilettate pungenti del Presidente dell’Ato Ambiente, Vindigni, che sembra non legga i giornali e fa finta di non conoscere la realtà a tal punto che l’ha sparata grossa e c’è voluto l’on Incardina a calmare le acque.

Quindi un appello di Piero Torchi: cerchiamo una discarica! Altrimenti se non avremo dove scaricare, ci finirà peggio di Napoli.

“Testualmente nella nota per una mozione di indirizzo il Sindaco scrive: “ preso atto della mancata attivazione del piano regionale e nazionale dei rifiuti ed in particolare del “sistema Augusta”, considerato che il 28 febbraio p.v. è il termine ultimo di capienza della discarica comprensoriale di Scicli, avendo verificato che la competenza per la proposta di realizzazione di nuovi siti da adibire a discarica è di competenza esclusiva dell’Ato di riferimento e prevede l’autorizzazione finale del Commissariato regionale per l’emergenza rifiuti, si invitano il presidente ed il cda dell’Ato ambiente di Ragusa ad avviare tutte le procedure per la individuazione e la realizzazione di una nuova discarica comprensoriale rendendo manifesta la possibilità a collaborare alla individuazione di un sito allocato anche nel territorio impegnando l’amministrazione e il consiglio comunale a fornire in tempi celeri ogni parere e deliberazione finalizzata alla concretizzazione della struttura”.

Apriti cielo!! Reazioni a non finire. Chi la vuole cotta e chi la vuole cruda ( ma no la spazzatura!! No! Nel senso che i pareri sono contrari..Un dato è certo, la spazzatura non è del sindaco,come vorrebbero fare capire alcuni. La immondizia è nostra, cioè dei cittadini è dobbiamo collaborare tutti, come si vedrà.

Il centro sinistra, con Poidomani e Buscema, cavalcano la tigre della incapacità della Giunta e alimentano la polemica speranzosi che il Piero Torchi cada, oltre che per i debiti, il “fitto” del Tribunale anche per l’immondizia. Ma se non è caduto Bassolino e la Jervolino che hanno sicuramente più responsabilità del sindaco di Modica, come può cadere Piero Torchi che in più non  ha avuto i soldi di quelli?In una nota di Poidomani è tutta una contestazione ed una elencazioni di “ lo avevamo detto”, ma poche soluzioni al problema che di qua a qualche settimana si presenterà nella sua drammatica realtà.Insomma che deve fare il comune? Avviare la differenziata? Bene. Ed il resto dell’immondizia dove la portiamo? Visto che la Cava dei Modicani sarà pronta fra quattro-cinque mesi? Non si sa. A complicare la questione si ci è messo pure il presidente della Provincia, on Franco Antoci, che ha lanciato l’idea business di fare anche dalle nostre parti un termovalorizzatore, appoggiato, in questa iniziativa, dall’assessore Salvo Mallia.Altro putiferio! Nella nota richiamata prima di Poidomani   condividiamo proprio l’assurdità della proposta e il modo come viene rintuzzata: “ Certo che dobbiamo essere impazziti. L’ultima felice trovata dell’amministrazione provinciale di Ragusa è la realizzazione di un termovalorizzatore in provincia per smaltire i rifiuti. E’ troppo facile rilevare l’assurdità di un tale progetto. Infatti, sono già previsti in tutta l’isola 4 termovalorizzatori che: 1) Sono già sovradimensionati rispetto alla quantità di rifiuti prodotti dall’isola, con il rischio di dovere in futuro importare (pagandola) immondizia dalle altre regioni per non rendere i termovalorizzatori antieconomici; 2) Bruceranno rifiuti con una produzione non indifferente di diossina e vorrei ricordare che le province di Ragusa e di Siracusa, a causa dell’aria inquinata che i venti portano da Gela e da Priolo, sono tra le prime in Italia per la percentuale di tumori in rapporto alla popolazione”. Va bene il dibattito ed il confronto, ma discutiamo e concretizziamo. L’ora “ x” si avvicina e visto che il Comune non ha soldi, l’immondizia sovrasterà la cittadinanza. Loro però discutono….  

 

Ato Ambiente Ragusa, Discarica, Franco Antoci, Piero Torchi, Salvo Mallia, termovalorizzatore

Commenti (1)

  • Riduci, Riusa, Ricicla.
    Sembra che pur nella sinteticità del motto la strategia che a livello europeo viene promossa per una gestione ambientalmente consapevole dei rifiuti sia proprio raccolta in questa gerarchia di azioni, che se attuate consapevolmente da tutti possono realmente contribuire a una gestione ottimale dei rifiuti, nell’ottica del risparmio delle risorse e tenendo conto di tutto il ciclo di vita dei prodotti. Così è stato confermato recentemente nello
    schema della direttiva del 29 novembre
    , sintetizzata anche qui.
    In questa gerarchia ridurre al minimo la produzione di rifiuti è la prima strategia consapevole, valutando che spesso quando decidiamo di disfarci di qualcosa non si tratta necessariamente di scarti, ma di qualcosa che ha ancora valore in termini di vita utile residua e può avere anche un valore di mercato; è possibile pertanto che quello di cui vogliamo disfarci possa essere riusato, con la stessa funzione o con una funzione diversa, e questo senza ingente investimento energetico (ed economico), ma così com’è con una semplice pulitura e, in base ai casi, con una verifica della prestazione residua; a questo punto al termine del suo ciclo di vita per recuperare ancora qualcosa delle risorse che sono state investite per la produzione è possibile recuperare i materiali di cui il prodotto è costituito attraverso il riciclo, per cui è necessario un investimento energetico ed economico per gli impianti di riciclaggio, che consentono di riavere, con un po’ di energia in più, un materiale simile al materiale di partenza.
    In questa gerarchia l’incenerimento/termovalorizzazione è l’ultima opzione possibile (così come efficacemente sintetizzato nel post) in quanto così dispendioso energeticamente (ed economicamente) da rendere difficile un bilancio positivo tra l’energia spesa e quella ottenuta, e limitare le potenzialità del recupero a fronte degli altri scenari.
    In questo contesto la discarica così impattante a livello ambientale (dal consumo di suolo, all’erosione del paesaggio, all’emissione di inquinanti) è solo per casi inevitabili, ma in via di abolizione nel concetto tradizionale del termine e da disincentivare a fronte delle strategie di recupero che ottimizzano il ciclo di vita dei prodotti.
    Sono strategie che per essere avviate necessitano di azioni concrete da parte degli enti locali e della comunità in sinergia, ma anche concretamente fattibili, come dimostrano alcuni casi virtuosi nel contesto italiano. A Roma ad esempio un’associazione ha dimostrato la riusabilità di una grande quantità di scarti e il relativo valore di mercato, e avvalendosi delle isole ecologiche per operare la selezione ha strutturato un mercato dell’usato, le cui entrate possono sostenere le spese per la raccolta differenziata; ma anche in alcuni “comuni riutilizzatori”, come titola il concorso per comuni che hanno messo in atto strategie eco-compatibili per lo smaltimento dei rifiuti e la valorizzazione come materie prime-seconde.
    La raccolta differenziata è un primo punto importante e fondamentale per sostenere queste strategie così come la realizzazione di isole ecologiche organizzate per il recupero: strutturare quello che serve per valorizzare al meglio le risorse e avviare una circolarità dei beni all’interno della comunità locale, può essere uno degli investimenti più efficaci, soprattutto visto che richiede prima di tutto un grande investimento di conoscenze! Nel frattempo anche altri ci lavorano ad esempio a Reggio Emilia, con un seminario su “prevenzione e riciclo eco-efficiente” e a Milano, con un corso che si può seguire anche via internet e magari riattiveranno.

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