Discarica di San Biagio, alt alla spazzatura di Modica. Critiche all’Ato Ambiente per la decisione

La tanto annunciata chiusura della discarica di San Biagio di Scicli poi alla fine non c’è stata. L’alt è stato imposto ai camion del Comune di Modica, mentre per gli altri tre comuni, Ispica, Pozzallo e lo stesso Scicli, la discarica continuerà a funzionare fino a saturazione.
discarica1.jpgIspica e Pozzallo lo faranno ancora per qualche settimana, mentre il comune di Scicli sicuramente per tutto il mese di marzo, poi la morte annunciata della discarica San Biagio dovrebbe diventare operativa.
Per la popolazione di Scicli l’obiettivo non è stato raggiunto in pieno, ma comunque è un notevole passo avanti per la salubrità dell’ambiente. Oggi non si è tenuta neanche la annunciata manifestazione di protesta; invece c’è stata la protesta dell’assessore Savà che minaccia di dimettersi perchè è stata data la facoltà di conferire la spazzatura ai comuni debitori come Ispica e Pozzallo in contrasto con le deliberazioni del consiglio.
Anche le intese raggiunte dall’Ato Ambiente ed il Comune di Scicli non sono gradite al sindaco di Modica Torchi, che se da un lato ha apprezzato la disponibilità consueta del Comune di Vittoria e l’impegno del presidente dell’ATO Ambiente, non è d’accordo alla soluzione prospettata perchè costituisce per Modica un costo maggiore di conferimento, e di trasporto rispetto agli altri comuni del comprensorio.
Si configura, infattim una inspiegabile discriminazione proprio ai danni del Comune di Modica che più di ogni altro si è impegnato per offrire soluzioni amministrative alternative e di respiro comprensoriale”.
“La discarica di Scicli, continua il Sindaco Torchi, è nata come comprensoriale e come tale è stata finanziata e realizzata.
“O si chiude per tutti, anche per Scicli, ed in questo caso le decisione non spetta a noi ma alle autorità competenti, ogni altra soluzione sarebbe di difficile interpretazione normativa e soprattutto ci spiacerebbe chiedere l’autorevole intervento del Commissariato per l’Emergenza dei Rifiuti al fine di far rispettare impegni coerenti tra i Comuni.
Intanto un’altra mazzata è arrivata al Comune di Modica. Nel corso di una trasmissione televisiva il vice presidente dell’Ato Ambiente Cugnata ha comunicato al sindaco di Modica le decisiosi dell’Ato in ordine alla scelta del sito, tra i tanti proposti, per la realizzazione di una discarica nel territorio diModica.
Cugnata ha ufficializzato che secondo l’Ato Ambiente nessuno dei siti proposti dal Comune di Modica è idoneo per la realizzazione della discarica.
A parte il fatto che è discutibile e poco simpatico comunicare le decisioni dell’Ato ad un amministratore pubblico nel corso di una trasmissione televisiva, è ancora più strano che lo abbia fatto il vice presidente assumendo anche atteggiamento “godereccio “.
Si ha l’impressione che questo Ato Ambiente Ragusa sia sempre più un altro organismo intemedio che crea intralci e perdite di tempo.
Suggeriamo al presidente della Provincia di recepire la mozione dell’Unione delle Province ed iniziare le procedure perchè le competenze dell’Ato passino alla provincia come auspicato dal presidente dell’UPI: “l’abolizione di tutti gli Ato, enti che si occupano della gestione ottimale delle acque e dei rifiuti nel territorio, con il passaggio delle loro funzioni alle Province, «va nella direzione di quanto chiediamo da tempo». Lo rileva il presidente dell’Upi Fabio Melilli, anticipando che nella bozza di programma del Pd, che sarà ufficializzato nei prossimi giorni, è appunto prevista la soppressione dei tali enti. Il trasferimento alle Province delle funzioni ora svolte dagli Ato (Ambiti Territoriali Ottimali), osserva Melilli, comporterebbe dunque un significativo risparmio di risorse pubbliche, ora impegnate nelle spese di funzionamento dei relativi organi di gestione. Secondo i calcoli dell’Upi, ad oggi esistono 91 Ato per le acque, e 131 per i rifiuti. Per ciascuno di questi vi sono generalmente, in base ai singoli statuti, un presidente, un cda e un collegio dei revisori dei conti (i cui componenti godono di un’indennità o di gettoni di presenza), oltre ad un direttore impiegato con contratto di diritto privato. (ANSA)

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