I “pizzini” di Federica a Raffaele Poidomani

Nell’ultimo numero del quinicinale ” La Pagina” diretto da Luisa Montù vi è il consueto pezzo per ricordare Raffaele Poidomani.

Dai quaderni-diario di Raffele Poidomani estrapoliamo alcuni reperti: la lista della spesa e i bigliettini di comunicazione di “servizio” scritti da Federica Dolcetti al marito

poidomani-2.jpgAncora una volta, puntualmente, come ogni anno ricordiamo Raffaele Poidomani Moncada. Facciamo un bel salto indietro ed andiamo all’anno 1961: Raffaele e Federica abitano in una casa in via Fontana. La coppia ha già due figli: Cristina e Aristide. Raffaele Posdomani vive di lezioni private, redazioni di tesi, collabora con i giornali quotidiani siciliani quali l’Ora di Palermo e la Sicilia di Catania, mantiene relazioni con Napoli e Catania e collabora con l’editore dell’Espresso Sera e di Catania Sera, presso il quale ha già pubblicato ” Catania giorno e notte”.

A 29 anni dalla scomparsa ( 13 marzo 1979) ci piace ricordare Raffaele nel suo aspetto più privato: i rapporto che aveva, nella quotidianità, con Federica, nella gestione della famiglia, degli affetti e anche delle amicizia.

Dal diario privato di quell’anno ( il solito quaderno da quinta elementare, dove Raffaele scriveva, a mo’ di quaderno di bordo, in maniera maniacale tutto quello che gli capitava, archiviandovi con gocce di gomma arabica, fogli, scontrini, biglietti della ditta di trasporti Di Raimondo, prescrizioni mediche, etichette di capi di vestiario appena comprati, ma anche impressioni, considerazioni, riflessioni, insomma appunti ” a futura memoria”, troviamo una serie di ” pizzini” di Federica.

firma-poidomani.gifRaffele non butta nulla – anzi si scusa con il suo quaderno, quando non lo aggiorna o perde qualche carta, o quando lo “strascura” – in quell’anno attacca i ” pizzini” di Federica con qualche commento a margine a volte con l’intento di dare maggiore dettaglio o per commentarlo.

Bene si sa che in tutte le famiglie a volte i coniugi si scrivono: “sono uscita” oppure ” compra il pane” o la fatidica lista della ” spesa”: comprare: pane, frutta carciofi e due fettine e il formaggio.

Qante volte ci è capitato e ci capiterà di trovarci tra le mani questo memorandum, prima di uscire.

All’epoca, siamo nel 1961, esisteva qualche telefono di rete fissa ( gestito da centralino).

Vogliamo proprio immaginarli questi momenti di vita quotidiana tra Raffaele e Federica con quest’ultima che consegna, la mattina, al momento di uscire a Raffaele il pizzino ( un foglietto di carta rimediato qua e là, possibilmente ritagliato da qualche foglio più grande), insomma carta riciclata, con l’elenco delle cose da fare, da comprare! Li proponiamo ai nostri lettori non tanto perché vogliamo attribuirgli un valore letterario, ma per comprendere fino in fondo il significato della comunicazione, ma quello che più conta il valore che Raffaele attribuiva a questi appunti, tanto da riservargli l’onore di essere inseriti nel suo quaderno, come a scandire le ore di una giornata e l’importanza attribuito ad un pizzino.

Poi ci sono, sempre in questo diario le ” telefonate-scritte”, cioè quello che Federica avrebbe detto a Raffaele se fossero esistiti i telefonini. Sono comunicazioni di servizio scritte e lasciate in casa, sul tavolo di cucina, in bella evidenza, per Raffaele che leggerà al suo ritorno.

Leggendoli, riprodotti qui a fianco, si coglie immediatamente il carattere irruento di Federica, ma anche la dolcezza di alcune espressioni da moglie ” rassegnata” di un marito, che ritarda, che promette e non mantiene, che a volte per questo motivo si incavola e prende l’iniziativa di uscire e dedicarsi alle sue cose.

Raffaele dov’è? dov’è andato? perché non è tornato in tempo? Rimbrotti al marito, ma anche decisionismo di madre e di moglie.

Raffaele Poidomani, generalmente non commenta, acquisisce ed archivia nel suo quaderno….tranquillo come se nulla fosse successo, gira il foglio del suo diario e appiccica un altro reperto-testimonianza della sua giornata. Voilà! Questo era Raffaele Poidomani Moncada

Gianni Contino

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