“L’attuale situazione delle coste iblee, investite da un flusso migratorio-clandestino crescente e incontrollato, induce a ritenere che la scelta degli scafisti di far rotta verso le nostre coste non sia del tutto causale, ma scaturisca dalla convinzione che oramai Pozzallo possa considerarsi un “approdo sicuro”, ove manca solo il benvenuto, da parte delle autorità locali, a suon di musiche e danze hawaiane.”
È la dichiarazione del Coordinamento Cittadino di Forza Nuova Pozzallo, che continua la propria analisi facendo presente che, a seguito dell’entrata in vigore della legge Bossi-Fini nel 2002, le spese statali per le espulsioni e le politiche di contrasto all’immigrazione clandestina sono aumentate del 57% mentre, anche a fronte di un finanziamento di circa 30 milioni di euro annui da parte del Ministero dell’Interno per CPT e strutture analoghe, non si registra un significativo riscontro in termini di contrasto all’immigrazione clandestina, in quanto più della metà dei clandestini che transitano nei CPT non vengono realmente espulsi dal territorio nazionale.
Tale situazione appare fotografata e sancita dalla recente relazione della Corte dei Conti che, in merito alle misure governative in materia di politiche migratorie, parla di “programmazione talvolta generica e in taluni casi velleitaria”, di centri «realizzati […] in strutture fatiscenti e con scarsa attenzione ai livelli di sicurezza ed al trattamento complessivo dei soggetti trattenuti», di «estrema disomogeneità dei costi di gestione nonostante il diffuso affidamento al medesimo soggetto (Croce Rossa Italiana)», tutti elementi che concorrono a disegnare «un quadro gestionale che […] non può essere considerato positivo».
Ed in tale contesto che si inserisce la notizia di questi giorni in merito alla convenzione stipulata dal Comune di Pozzallo con la Prefettura di Ragusa attinente la gestione del Centro di soccorso e di prima accoglienza, sito nei locali dell’ex dogana del porto di Pozzallo per il periodo 17 giugno – 31 dicembre 2008 con una spesa di € 1.175.663, distinti in €.660.000 per lavori di progettazione ed esecuzione degli interventi di adeguamento dell’immobile ex Dogana, posto all’interno del porto e destinato a centro di primo soccorso; €.515.663 per l’assistenza generica alla persona ed ai servizi di gestione amministrativa, che sono resi da parte del Comune di Pozzallo attraverso il proprio servizio di Protezione civile,
Visti tali presupposti, continua la sua nota il coordinatore Cittadino di Forza Nuova Pozzallo Dott. F. Mormina,, risulta piuttosto chiaro che la gestione di questi flussi immigratori risulti un appetibile “business” non solo per trafficanti e scafisti, ma anche per appaltanti e appaltatori di opere pubbliche finalizzate all’assistenza degli immigrati, per associazioni varie ed aziende fornitrici di prodotti di prima assistenza (quali coperte termiche, generi alimentari e acqua) che, per conto delle amministrazioni pubbliche, gestiscono i soldi dei contribuenti in modo discrezionale.
Non si può non immaginare, inoltre, prosegue il Dott. Mormina, che i fondi sociali (svariati milioni di euro sottratti alla vera assistenza ai connazionali) vengano manovrati da vere e proprie lobby politico-affaristiche, le quali non solo offrono un dubbio servizio di assistenza agli irregolari, ma con la propria inefficienza non fanno altro che alimentare la manodopera per i racket delle elemosine, del narcotraffico e della prostituzione.
Pertanto Forza Nuova invita i rappresentanti del popolo che abbiano realmente a cuore le sorti del nostro Paese ad adoperarsi, ciascuno secondo le proprie competenze, affinché vengano adottate delle semplici ma efficaci misure di contrasto ai flussi migratori clandestini, anche al fine di prevenire deprecabili speculazioni su un fenomeno drammatico per chi lo vive e per chi ne subisce le conseguenze dirette e indirette, e suggerisce, tra l’altro:
Il rafforzamento delle unità navali e aeree di controllo presso le coste iblee, onde evitare ulteriori invasioni fuori controllo di cui, a più riprese, turisti e villeggianti sono stati sbalorditi spettatori.
L’intervento permanente dell’esercito per approntare uno o più campi profughi su aree appositamente attrezzate, ciò che consentirebbe:
1. di restituire alla pubblica fruizione i locali della dogana,
2. di assicurare maggiore tranquillità alla locale cittadinanza in materia di sicurezza e di ordine pubblico (e, conseguenzialmente, il ritorno delle forze di polizia alle loro consuete e indispensabili mansioni di controllo del territorio),
3. di affrontare tempestivamente le possibili emergenze sanitarie, alle quali le nostre unità ospedaliere non possono efficacemente far fronte, grazie alle strutture mediche militari e al relativo personale, all’uopo addestrato.