In 156 pagine viene raccontato questo anno di vita, visto dal punto di vista di un uomo, il protagonista del libro, che scrive a un’amica proprio come si farebbe nelle pagine di un diario.
Da questa presa di coscienza, il protagonista è come se rinascesse in una condizione differente, della quale scrive nelle proprie lettere, raccontando i tentativi e le impressioni nuove della vita ordinaria, che appaiono così sorprendenti e ricche agli occhi di chi prova a osservare.
La destinataria delle lettere non risponde mai e c’è il sospetto che in realtà non esista come persona fisica: è forse proprio lei la vera protagonista del romanzo di Samonà e il suo prolungato silenzio la rende misteriosa e regale. È quasi come uno specchio, davanti al quale c’è l’anonimo intellettuale che scrive i propri resoconti: uno specchio che ricorda la coscienza, che sa e per questo resta muta. Ma qualcosa alla fine viene smosso e anche il silenzio si trasforma in altro da sé.
In più di una pagina si avverte forte l’influenza delle idee di Georges Ivanovitch Gurdjieff, il maestro proveniente dall’Armenia, che riunendo nel proprio insegnamento i frammenti di una conoscenza millenaria, demolì le vuote certezze di non pochi intellettuali europei vissuti nel periodo a cavallo fra le due guerre mondiali.
Il padrone di casa è un libro contro il quale si impatta già dalla copertina, dove è riprodotto un quadro di Pupino Samonà, celebre pittore scomparso nel 2007 e zio dello scrittore. Il dipinto traccia cerchi che si incrociano in un turbinio di grigi, bianchi e blu, fino a quando una linea curva di un rosso vermiglio non si frappone in questa apparente tranquillità, spezzando d’un tratto il gioco armonico dei cerchi e dei colori. Da qui, può incominciare la lettura e il viaggio iniziatico.
Alberto Samonà, giovane scrittore e giornalista siciliano, si è mosso in passato nell’ambito della cronaca giudiziaria, firmando inchieste e articoli per i quotidiani Libero, La Sicilia e L’Ora, per citarne alcuni. Alla professione giornalistica affianca l’attività di autore e scrittore: ha pubblicato Le colonne dell’Eterno presente nel 2001 e La Tradizione del Sé nel 2003, e ha scritto e diretto l’opera teatrale Una fiamma a Campo de’ Fiori. Dall’amicizia con il cantastorie di Baghdad Yousif Latif Jaralla è nato lo spettacolo di narrazione Le orme delle Nuvole, che l’artista irakeno ha tratto da un racconto di Samonà. Fa parte della giuria del concorso “Subway Letteratura” riservato ad autori under 35.
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Un libro interessante, perché "il padrone di casa" di Alberto Samonà appare completo sia per i lettori appassionati di tematiche sulla conoscenza di sé che per quanti sono "digiuni" in materia.
Marco