Rizzone(Udc), il sindaco di Modica insegue obiettivi politici personali

Giuseppe RizzoneModica “La storia dei sindaci succedutisi in questi ultimi anni alla guida della città di Modica ha un problema parallelo che non si dissocia dalle tradizioni di tutti coloro che hanno voluto oltrepassare la soglia di capo dell’amministrazione comunale”. Inizia così la riflessione che arriva dal segretario cittadino dell’Udc di Modica, Papè Rizzone, a proposito delle ambizioni nutrite dall’attuale sindaco. “Sappiamo, nei fatti – aggiunge Rizzone – che la costruzione di una identità va sempre di pari passo con il carattere e l’aspirazione della persona, ma non si deve dimenticare che qualsiasi aspirazione deve combaciare con la realtà di comportamento”.
“Fatte queste premesse – precisa Rizzone – l’Udc mantiene inalterata la distanza e la sua critica nei confronti del sindaco Ignazio Abbate e della sua maggioranza. Anzi, le distanze si accentuano ancora di più in quanto riteniamo che l’azione del primo cittadino si possa configurare con la probabile ambizione personale di candidarsi alle regionali, magari attraverso un “trasumanar” di dantesca memoria. Se da un lato ciò è aspirazione assolutamente legittima, purtuttavia dall’altro va a scontrarsi con le sorti ed il futuro di questa città che a nostro parere verrebbero fortemente compromessi. Basti pensare infatti che anche a scadenza naturale della legislatura il sindaco dovrebbe dimettersi sei mesi prima delle elezioni, lasciando quindi per più di un anno la città senza primo cittadino”.
“La costante e quotidiana attività politico-amministrativa di Abbate – continua Rizzone – ha connotati di campagna elettorale che, aggravata dalla precaria situazione contabile con grave e ulteriore indebitamento del Comune ancora sotto la valutazione della Corte dei Conti, presupporrebbe una situazione drammatica da un punto di vista economico-finanziario. Non dimenticando che il tutto ricadrebbe su chi verrebbe dopo di lui. Modica ha già vissuto esperienze del genere dove dietro il finto amore per la città si celavano le vere intenzioni di ambizioni personali. In questo scenario il Comune deve ancora superare la valutazione della Corte dei Conti sul piano di rientro, è stato ulteriormente indebitato come si evince da pubblici manifesti di consiglieri comunali di opposizione. Sulla riscossione dei tributi si è in pieno caos, con i cittadini vessati e disorientati da consumi forfettari, con scadenze improponibili e a nulla sono valse le richieste di sospensione. Occorre considerare inoltre la anomalia del bilancio di previsione 2015 non ancora approvato e per il quale il Comune è stato commissariato mentre l’amministrazione procede senza indugio alcuno alle spese di gestione, sovvertendo così ogni norma relativa alla gestione oculata di un ente pubblico. Tale modo di procedere mina profondamente ed in maniera irreversibile la fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni. I cittadini modicani sapranno aprire gli occhi su come si sta voltando pagina a Modica”.

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