Modica, troppa approsimazione, urge un piano di emergenza viaria

Modica – Nei giorni scorsi un grave incidente sulla Ragusa Modica, nel tratto che va dalla rotonda Sacro Cuore a quella di Dente Crocicchia, l’ennesimo. E per l’ennesima volta strada intasata, traffico bloccato per chilometri e ci sono voluti quasi 6 ore prima di tornare alla normalità. Ancora una volta risultiamo impreparatia gestire questo tipo di emergenze viarie. In una parola ” non siamo pronti”. Non è stata certo la prima volta, anzi, si è spesso verificato negli anni, vuoi per un incidente, vuoi per lavori in corso perchè l’arteria Modica Ragusa rimanesse bloccata e di conseguenza l’intera città di Modica nel caos.

Fermi in fila dopo circa dieci minuti, assaliti dai clacson, l’automobilista si chiede che cosa si stia aspettando, forse l’intervento di qualcuno o qualcosa che magicamente liberasse la strada, magari fra sorrisi e applausi per il celere intervento che avrebbe consentito a tutti di tornare alle loro attività, ma ahimè non è stato così.

E non poteva essere diversamente, perché nonostante da anni si ripete il disagio che al primo tamponamento su quel tratto di 4 km (dalla rotatoria della via Sacro Cuore a quella di piano Ceci per intenderci) si blocca la strada e in 15 minuti l’intera città, nonostante si conosca benissimo il problema nulla è stato fatto ma, cosa più grave, si è programmato di fare.

Certo è impensabile una soluzione strutturale in poco tempo ma a mio avviso una soluzione comunque andrebbe pensata prima e programmata poi da chi ha la competenza per farlo. Non ci si può limitare ad intervenire improvvisando ogni qual volta si presenta il problema. Magari, nell’immediato si potrebbe pensare ad un piano di “emergenza viaria” alternativa proprio su quel tratto, condiviso con i cittadini delle zone interessate che sarebbero così coscienti e consapevoli di vivere dei disagi temporanei sapendo di contribuire a ridurre le difficoltà dovute da cose spiacevoli come gli incidenti, questi sì non programmabili. Certo qualcosa, dagli organi competenti andrebbe fatto, a breve e lungo termine, anche perché le nostre città non sono più quelle di 40 anni fa e le esigenze civiche, urbanistiche e di mobilità sono cambiate ma cosa più importante sono in continuo mutamento. Farsi ” trovare pronti” è il mantra che ogni amministrazione, ad ogni livello, oggi dovrebbe seguire in ogni sua azione.

Giorgio Aprile

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