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D’Antona su bocciatura di Modica a Capitale della cultura: Il Sindaco renda pubblico il dossier

Modica – Come tutti i cittadini di Modica, siamo seriamente dispiaciuti per l’esito negativo della partecipazione della città alla selezione per il riconoscimento di “Capitale Italiana della Cultura” per il 2022.
Non conosciamo i motivi che hanno impedito l’inserimento di Modica tra le dieci città finaliste e siamo consapevoli che già questo rappresenta un traguardo difficile da raggiungere.
Riteniamo, tuttavia, il commento di Abbate all’esito della selezione oggettivamente fuorviante e inadeguato rispetto al problema.
La prima cosa da fare sarebbe, intanto, quella di rendere pubblico e disponibile il contenuto del dossier inviato, come già fatto da altre città partecipanti alla selezione.
Se tra i tanti obiettivi del premio vi è quello di migliorare l’offerta culturale e quello di rafforzare gli attrattori culturali per lo sviluppo dei flussi turistici, allora sarebbe meglio che Abbate e la sua Giunta riflettessero seriamente sull’azione dell’Amministrazione in questi anni.
Se facciamo il punto sulla fruizione dei tanti luoghi che costituiscono il patrimonio architettonico laico e religioso, punto di forza di una offerta culturale e turistica di eccellenza e che hanno contribuito al riconoscimento di patrimonio Unesco della nostra città, già tanti anni prima dell’amministrazione Abbate, grazie all’impegno e alla tenacia di altri amministratori comunali, il quadro è deludente e fallimentare.
Emblematica è la vicenda di Palazzo dei Mercedari: dopo anni di chiusura per lavori e un annuncio di apertura fatto da Abbate per la primavera del 2020, abbiamo assistito alla revoca da parte della Regione di un finanziamento di 533.406,59 euro precedentemente ottenuto dall’Amministrazione Buscema.
Allo stesso modo in questi sette anni tutti i lavori di recupero più significativi della città sono rimasti bloccati e non hanno fatto nessun passo avanti, da Palazzo Polara a Villa Cascino, dall’Albergo dei Poveri al Palazzo della Raccomandata, dal Palazzo degli Studi al Palazzo De Naro Papa; peraltro quest’ultimo non è stato recentemente riconosciuto dalla Regione Siciliana “Luogo della cultura” in quanto chiuso al pubblico e non fruibile.
Riteniamo che l’assenza di un progetto culturale complessivo per la città e il disinteresse mostrato da Abbate in questi anni su questi preziosi beni architettonici stia compromettendo irrimediabilmente il ruolo culturale e turistico che la città di Modica merita.

Vito D’Antona

Foto tratta da: In Viaggio

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Redazione