Le donne di Forza Italia danno un bell’esempio, si fa per dire, dell’assoggettamento e del servilismo verso la parte maschile del potere. Accade nel 2020, che l’unica donna nella Giunta di Musumeci venga sacrificata sull’altare dall’approvazione della manovra: sacrificio femminile, che vede l’entrata di più territori alla rappresentazione regionale. Sulla donna esclusa dal governo, Bernadette Grasso, scorre la nomina a coordinatrice di Forza Italia a Messina, e si congratula per la scelta dell’ “operoso dirigente” , Gabriella Grasso, portavoce di Forza Italia: sarebbe interessante conoscere la definizione attribuita dalla stessa, alla donna schiacciata dall’Eden della giunta Musumeci. Claudio Fava, che rappresenta l’antimafia, vede in questa azione una rivisitazione nostalgica del fascismo ( in effetti ricordiamo la richiesta dei pieni poteri di Nello Musumeci), al punto da invocare il presidente della Repubblica. Le altre donne dell’opposizione tutt’altro che silenti, fanno notare come questa sia un’anticipazione del respingimento della legge regionale, che vuole un terzo delle donne in giunta. I sindacati ribadiscono che questo comportamento politico è in linea con un’assenza di provvedimenti, per sostenere le donne nel mondo del lavoro e nel welfare. Ancora una volta , quindi, tutto cambia per restare in maniera gattopardesca com’è!
Arianna Salemi