Covid: in Sicilia 2904 positivi in più, 21 i morti, oggi le accuse di Open Data Sicilia
Dato si riferisce agli ultimi due giorni, tasso schizza al 7%
PALERMO, 31 MAR – Dopo lo stop di ieri legato all’inchiesta sui falsi dati aperta dalla magistratura, oggi sono 2.904 i nuovi positivi al Covid in Sicilia su 14.623 tamponi processati, con una incidenza di positivi al 19,85%. Il dato è in fortte aumento rispetto ai giorni scorsi.
La regione è seconda per numero di contagi e ciò è inevitabile visto che la Sicilia conta i numeri di due giorni rispetto alle altre regioni che contano solo i dati delle ultinme 24 ore. Le vittime sono state 21 negli ultimi due giorni; 4.628 dall’inizio della pandemia.
Il numero degli attuali positivi è di 19.920, con 2.503 casi in più rispetto a due giorni fa, mentre i guariti sono 380. Negli ospedali i ricoverati sono 1.031, 22 in più rispetto a due giorni fa. Quelli nelle terapie intensive sono 140, sette in più.
Questa la distribuzione dei nuovi positivi nelle province: Palermo 1.133, Catania 645, Messina 288, Siracusa 153, Trapani 165, Ragusa 64, Caltanissetta 211, Agrigento 147, Enna 98.
Intanto sui dati Covid alterati, interviene OpenData Sicilia.
Nostre segnalazioni nel vuoto
“Se la Regione Siciliana pubblicasse la documentazione sull’intero ciclo del dato, insieme a dati sanitari più ricchi e meno aggregati territorialmente, riuscirebbe in un solo colpo a mettere dei paletti importanti al ripetersi di episodi come quelli di questi giorni; rispettare il diritto della cittadinanza a essere informata e rendere maturo e moderno il rapporto tra le parti. E se lo facesse, sarebbe la prima regione in Italia, sarebbe un bene per tutte e tutti”.
Lo sostengono i componenti della comunità di Open Data Sicilia, nata nel 2013 come comunità della società civile, “con lo scopo di favorire e supportare la diffusione della trasparenza come prassi, specie nella pubblica amministrazione, e degli open data (dati aperti) come principale strumento per attuarla”.
“Sin dall’inizio della pandemia nel 2020 – spiegano – ci siamo prodigati per chiedere la diffusione dei dati epidemiologici in formato aperto e machine readable, sia a livello nazionale che regionale”.
I componenti della comunità avevano già segnalato errori nei dati pubblicati dalla Regione siciliana (l’ultima volta l’11 marzo scorso, con una lettera aperta disponibile su http://opendatasicilia.it/) mentre a luglio, quando è stato necessario il ricalcolo dei dati, un lungo intervento pubblicato sullo stesso sito metteva nero su bianco tutti gli errori finora compiuti dagli uffici dell’assessorato. Appelli inascoltati e caduti nel vuoto.
E la comunità, si legge in una nota a commento dell’inchiesta di Trapani sulla presunta alterazione dei dati sui contagi da Covid-19 poi trasmessi all’Istituto superiore di sanità, “ha indirizzato lettere aperte e segnalato situazioni di errore nei dati pubblicati, mettendo, al contempo, a disposizione gratuitamente delle stesse autorità il tempo e le competenze dei suoi membri. Sono anche queste le premesse che l’hanno portata ad aderire convintamente alla campagna nazionale #datiBeneComune che persegue a livello nazionale le medesime finalità”.
Open Data Sicilia chiede pertanto “che venga reso noto l’intero processo di pubblicazione dei dati sanitari Covid-19, ovvero l’insieme dei meccanismi e protocolli utilizzati all’interno del proprio modello organizzativo per tutti gli aspetti legati alla raccolta, produzione, trattamento, aggiornamento e rilascio dei dati online”. Un lavoro “presupposto essenziale di ogni democrazia moderna”.
“La documentazione del processo di generazione, gestione e pubblicazione del dato sanitario dell’emergenza sanitaria Covid-19 è un passo propedeutico per la trasparenza dell’azione amministrativa della Regione Siciliana, in assenza del quale, ogni numero reso pubblico non può essere attendibile”, si legge infine nella nota.
(ITALPRESS).