“Andrò al carcere di Torino per incontrare faccia a faccia Veronica Panarello e per sentire direttamente dalla sua voce le nuove dichiarazioni fatte nel corso dell’udienza per calunnia nei confronti dell’ex suocero Andrea Stival”.
E’ Francesco Villardita, avvocato difensore della donna che sta scontando trent’anni di reclusione per l’omicidio e l’occultamento del figlio Loris, a dichiararlo, da noi contattato dopo le nuove dichiarazioni rese in aula dalla donna.
La Panarello nel corso della sua ultima versione dei fatti, aveva accusato l’ex suocero di avere preso parte attivamente all’omicidio e all’occultamento del piccolo, ma l’uomo lo ricordiamo, è sempre stato ritenuto estraneo ai fatti.
La Panarello nel corso dell’udienza ha confermato quanto già detto in passato e cioè che quella mattina della tragedia, nel 2014, nel suo appartamento di Santa Croce Camerina c’era anche il suocero e che insieme a lui si sarebbe poi recata al canalone dove il corpicino esanime di Loris è stato gettato.
Poi ha aggiunto un nuovo elemento che potrebbe far riaprire il caso: “al ritorno dal canalone, alle porte della città, davanti a due cassonetti della spazzatura, due persone ci hanno visto passare, mio suocero era alla guida della mia auto e lo hanno salutato”.
Un elemento che già in passato era stato dichiarato dalla donna, ma che secondo la Panarello non sarebbe stato preso mai seriamente in considerazione dagli inquirenti.
Secondo l’avvocato Villardita, che sta aspettando il deposito delle dichiarazioni rese dalla sua assistita durante l’udienza per vedere come muoversi, questi nuovi elementi potrebbero essere molto interessanti e sarebbe determinante che gli inquirenti individuassero e ascoltassero questi due presunti testimoni indicati dalla donna. Nel frattempo la prossima udienza è fissata per l’11 giugno.