Quando chi governa pensa che i cittadini sono degli utili idioti, allora nasce un problema serio per la democrazia.
E’ quanto rischia di accadere a Modica dove, alle precedenti gaffe su Museo e Finanziamenti del Gal, il Sindaco Abbate aggiunge un’ennesima perla che dà il giusto senso della sua stima verso i concittadini, ma anche verso l’informazione libera e non asservita al potere.
Stavolta è toccato all’ennesimo annuncio, quello legato ai progetti inseriti nel Recovery Plan, ovvero quelli che saranno oggetto di finanziamento certo non appena l’Europa erogherà la prima tranche dei sostegni deliberati a favore dell’Italia per la ripartenza post pandemica.
I soliti giornalisti “rompiballe” ed una sparuta pattuglia dell’opposizione consiliare avevano evidenziato come il disinteresse dell’amministrazione comunale aveva determinato che proprio Modica era tra le città in provincia a non essere riuscita a presentare un progetto degno di nota, se non una riqualificazione stradale periferica ed a servizio della futura autostrada (semmai ne vedremo la nascita un giorno…).
Mentre altre città cambiavano volto attraverso i progetti proposti al finanziamento, e risolvevano i problemi infrastrutturali di strade, scuole e luoghi di aggregazione sicuri, Modica preferiva fare finta di niente fino a quando, scaduti i termini, si è scoperto che nulla era stato fatto, perché nulla era stato progettato.
Dopo qualche giorno di polemiche, ecco la brillante intuizione del sindaco Abbate: partecipiamo al bando per la rigenerazione urbana, prevista da una apposita normativa, a carico del bilancio dello Stato, ed il cui bando scade il 4 giugno, e raccontiamo al popolo bue che si tratta dei progetti presentati con il Recovery Plan; tanto questi modicani sono dei cretini e non si accorgeranno di nulla.
Ed allora ecco, puntuale, il comunicato trionfante, con tanto di sbrodolamento da parte di qualche consigliere comunale che pensava di essere il centro del mondo e che si è invece ridotto a fare da scudiero al primo cittadino, ed annunciamo “urbi et orbi” che in un solo colpo si è risolto il problema legato a palazzo degli studi, al palazzo Denaro Papa (“per farlo diventare la sede delle associazioni di volontariato e associazionismo culturale” dice il sindaco in un impeto ulteriore di clientelismo…),all’ Albergo dei Poveri,a Palazzo Campailla,a Piazza Mediterraneo a Marina di Modica ed al mercato ortofrutticolo in viale Medaglie d’Oro.
Insomma avrebbe risolto più cose il recovery plan a Modica per Abbate che in Italia per Draghi. Peccato che si tratti di una clamorosa bugia e dell’ennesima truffa elettorale ai danni dei modicani: non solo quelle opere non sono inserite nel recovery plan, non solo i 10 milioni stimati servirebbero solo per Palazzo degli studi, ma non esistono nella gran parte neppure i progetti esecutivi necessari per finanziare le opere.
D’altro canto cosa importa della città? L’anno prossimo di questi tempi Abbate sarà già dimesso, in corsa per Palermo, e i progetti, che mai si realizzeranno in questo modo, saranno buoni per la campagna elettorale; a chi verrà, il compito, arduo, di spiegare come nulla di quanto promesso non solo si è avverato, ma neanche era tecnicamente possibile.
D’altra parte alla programmazione l’allergia di Abate è nota: basta un pò di asfalto di qua, una colonnina di là, una illuminazione in qualche vanella (poco importa se pubblica o privata) ed il gioco è fatto.
Per i suoi concittadini, e per la bassissima stima che ha di essi, così è sufficiente; e guai a dire il contrario.
In quello che immagina esser il “paese dei cretini”, non solo annovera i semplici cittadini e la sua opposizione, ma anche la stampa e l’opinione pubblica. Peccato che ci siano ancora giornalisti e liberi pensatori che non vivono di contributi pubblici, non edificano, non elemosinano sottogoverno e fanno fino in fondo il proprio dovere.
Quello stesso dovere che quando si rimpiangono personaggi come Raffaele Poidomani bisognerebbe sempre aver presente: mai supini al potere, mai distratti, mai complici dei misfatti e delle bugie.