S.A.Guastella, dopo il cambio di rotta, il Pd soddisfatto a metà. D’Antona: rivedere la delibera n. 151
Scivoletto: “la lotta per la trasparenza e la legalità alla fine paga”.
Modica – Diverse e variegate le reazioni che registriamo dopo il passo indietro, saggio ed apprezzabile, della professoressa Grazia Dormente che, ha posto fine, almeno si spera, alle polemiche per una sua nomina a vita come direttore scientifico del Museo delle Arti e Tradizioni Popolari Serafino Amabile Guastella, peraltro prevista, come dicono i diretti interessati, dall’accordo tra Associazione e Comune di Modica.
“ Apprendiamo con soddisfazione che la professoressa Dormiente ha fatto un passo indietro circa la sua nomina a vita come presidente del museo Amabile Serafino Guastella di Modica”, scrive in una nota il Pd Sezione di Modica. “Non avevamo nessun dubbio circa l’onestà intellettuale della professoressa e la nostra incredulità su questa faccenda era direttamente proporzionale alla sua nomea, prosegue la nota”.
“ Ovviamente possiamo dirci soddisfatti solo a metà poiché, oltre al fatto che la nomina a vita prefigurasse un atto illecito in punta di diritto e arrogante a livello politico, ci sono altri aspetti che non possono passare inosservati, con il rischio essere oscurati dall’effetto mediatico del pur apprezzabile passo indietro della Dormiente”. “Ci piacerebbe, prosegue la nota, che la stessa umiltà venisse posta in essere dal primo cittadino attraverso la predisposizione di un regolamento sottoposto al vaglio del consiglio comunale, con la revoca della delibera e l’azzeramento di tutti gli pseudo incarichi e pseudo corsi svolti per la gestione del museo, dando libera informazione alla città e la possibilità ai tanti giovani interessati di avere quelle pari opportunità che in uno stato di diritto rappresentano il principio cardine della Democrazia”.
Dal canto suo, Vito D’Antona di Sinistra Italiana, non fa mancare la sua voce, definendo il cambio di passo come una importante pagina di storia della nostra città. Ma “l’acquisizione al Comune del Museo delle Arti e Tradizioni Popolari e la sua riapertura, doveva essere scritta in altro modo”, scrive D’Antona.
Per l’ex consigliere comunale, sul tema “si sarebbe dovuto avviare un percorso condiviso, oltre che con i vertici dell’Associazione Serafino Amabile Guastella, con quanti avrebbero potuto legittimamente avere un ruolo in questa vicenda: gli eredi dei fondatori del Museo, per il doveroso riconoscimento e il ricordo del certosino e faticoso lavoro di recupero del suo preziosissimo contenuto, le associazioni e gli operatori culturali della città per un contributo verso la promozione di un gioiello senza eguali nel panorama regionale siciliano, il Consiglio Comunale per i dovuti atti necessari ad una legittima regolamentazione della struttura e della sua fruizione.
“Invece, scrive Vito D’Antona, “con una improvvisata ed affrettata delibera di Giunta, Abbate, come fatto in tante altre occasioni, al coinvolgimento e all’ascolto ha preferito gli annunci propagandistici, provocando una legittima e condivisibile reazione dell’intera città, la quale in questo caso ha manifestato un sentire comune di opposizione al modo approssimativo di gestione di un bene pubblico, determinando un repentino passo indietro.
Per D’Antona “la gestione del Museo, dopo il passaggio al Comune, va approvato da parte del Consiglio Comunale un regolamento che ne individui l’organizzazione, la fruizione, il personale e le sue diverse funzioni, il rapporto con il Museo civico e con la Biblioteca comunale. Inoltre, conclude D’Antona, “va immediatamente rivista la deliberazione n. 151, cancellando la parte in cui si prevede che la gestione del Museo possa essere affidata a soggetti tra i cui componenti vi siano persone in possesso di un particolare attestato di frequenza di un corso organizzato dalla stessa Associazione e dal Comune, garantendo invece una procedura trasparente, comparativa e ad evidenza pubblica”.
Infine in un post su Fb l’ex senatore Concetto Concetto scrive: “si è vinta a modica una battaglia democratica e culturale”. Per Scivoletto: “ Il Sindaco Ignazio Abbate e la prof.ssa Grazia Dormiente sono stati costretti a fare marcia indietro sull’affaire Museo “S.A.Guastella” grazie a una straordinaria mobilitazione di Cittadini liberi, Testate giornalistiche coraggiose, Gruppi di Satira, Associazioni, Partiti, Consiglieri comunali e Movimenti politici di opposizione, singole Personalità della cultura e della politica. La verità è che la lotta per la trasparenza e la legalità alla fine paga”.