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Inaugurato il campetto della Chiesa di Zappulla, è intitolato a Orazio Iabichino

Modica – Domenica scorsa era il 13 di giugno, ma nella chiesa di Zappulla intitolata a San Giuseppe Artigiano sembrava il 1 maggio giorno della sua festa.

Tutta la comunità della popolosa frazione modicana, infatti, era presente per l’inaugurazione del campetto adiacente alla chiesa, che è stato intitolato a Orazio Iabichino lo sfortunato giovane morto il mese scorso dopo una rovinosa caduta dal trattore su cui viaggiava come passeggero in contrada Zappulla – Gisana.

Orazio era un residente della contrada e un membro attivo della comunità.

La cerimonia d’inaugurazione, alla quale era presente anche il sindaco Ignazio Abbate è stata molto toccante.

Qualche lacrima ha solcato il viso dei tanti presenti che hanno assiepato il piazzale della chiesa e che si sono stretti attorno ai familiari di Orazio. Commovente il momento della scopertura della gigantografia che ritrae Orazio Iabichino con il suo sorriso che trasmetteva allegria e buonumore, perchè Orazio era un portatore sano di allegria e riusciva a trasmettere a chi lo frequentava la sua grande voglia di vivere.

A lato dell’altare così come il 1 maggio i portatori di San Giuseppe e con loro su un cuscino rosso c’era anche il fazzoletto giallo con lo stemma di San Giuseppe che era di Orazio. Momenti carichi di commozione che ognuno cercava di nascondere sotto la mascherina rigorosamente indossata nel rispetto delle normative anticovid.

Orazio tu sei figlio di questa terra generosa – ha esclamato padre Gianni – e Zappulla – la tua casa non vuole dimenticarti”.

Ora tutti i bambini e i giovani della contrada potranno giocare in quello che sarà il campetto di Orazio.

Orazio ha lasciato un vuoto incolmabile in tutti coloro che lo hanno conosciuto – ha commentato il Sindaco Abbate – con il suo sorriso, la sua disponibilità, la sua spontaneità ha rappresentato un punto di riferimento per tutti e un esempio da seguire. Ora tutti i ragazzi che vorranno fare attività sportiva a Zappulla andranno nel campetto di Orazio, così che la sua memoria sarà per sempre perpetuata”.

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Claudio Abbate