Non sappiamo cosa, o chi, abbia ispirato al decisione del Sindaco di Ragusa, Cassì, di esternare con tanto anticipo la volontà di escludere i partiti dalla coalizione che dovrebbe riproporre la sua candidatura al termine del primo mandato.
Forse l’ansia di un riposizionamento civico ancora più accentuato, o forse la semplice volontà di sfuggire ai prevedibili marosi che correrebbero il rischio di travolgerlo nella lunga e complessa partita delle regionali, laddove esigenze ed appetiti dei partiti potrebbero ulteriormente fare vacillare una coalizione ed una Giunta che tanto solida di suo non sembra.
Perché, diciamolo con estrema chiarezza, la giunta e la maggioranza resteranno tali finchè l’azionista di maggioranza, ovvero l’assessore Ciccio Barone, avrà convenienza politica a mantenere lo status quo; altrimenti sarà difficile per Cassì, la cui immagine sembra offuscata da scelte impopolari e da una difficile gestione dell’ordinario, poter arrivare fino in fondo alla legislatura senza problemi, o, peggio ancora, poter ambire ad una ricandidatura che oggi potrebbe sembrare meno scontata di quello che appare, soprattutto alla luce dei nuovi equilibri che le elezioni regionali potrebbero ridisegnare anche in provincia.
La scelta di smarcarsi dai partiti, annunciandolo con tanto anticipo, potrà anche sembrare una genialata da sindaco, ma la realtà è ben diversa, soprattutto in una città complessa come Ragusa, e soprattutto in una comunità nella quale la maggioranza politica, almeno quella di ispirazione, è nettamente in mano al centrodestra.
Ma la scelta potrebbe rivelarsi ancora più azzardata se si pensa che a fari spenti pare stia montando, nello schieramento opposto, la scelta di Nello Dipasquale di ritentare la scalata a Palazzo delle Aquile. Una scelta pericolosissima per Cassì, non solo e non tanto per la forza elettorale tradizionalmente amica per Dipasquale, capace in passato di straordinari recuperi, quanto per la tradizionale empatia che il deputato regionale del Pd ha da sempre avuto con la città; la stessa empatia che è uno dei punti di maggiore debolezza dell’attuale sindaco, incapace di calarsi fino in fondo nella pancia della città, rappresenta dai quartieri popolari, dalle popolose campagne, dalle frazioni, preferendo restare nella comfort zone dei salotti di Ibla.
Proprio per questa ragione i vituperati partiti avrebbero potuto essere per Cassì più un valore aggiunto che un peso, avrebbero potuto colmare la distanza che separa il sindaco da ampi strati della popolazione, ma anche da una capillare presenza sul territorio, fino ad ora assicurata dalle truppe cammellate di Barone.
E potrebbe esser proprio l’eterno Barone il nodo della questione; accetterà ancora un ruolo di comprimario o tenterà di recuperare quel posto al sole cui da tempo aspira? Se Nello dovesse scendere in campo sarà così certo che Barone si schiererà al fianco di Cassì in quella che si annuncia come la madre di tutte le battaglie?
Anche a Ragusa, come del resto nella vicina Modica, la partita è complessa ed appassionante, ma per nulla scontata. Da settembre i giochi si apriranno ufficialmente, anche perché per gli amministratori che vorranno cimentarsi nella scalata a Palermo, già da aprile sarà tempo di dimissioni; e per allora il quadro sarà notevolmente più definito.