( di Carmelo Cataldi) -Sono ormai anni in cui il cittadino modicano è sempre più bersagliato da falsi messaggi mediatici, creati ad arte, e strumentali comparsate (vetrine), anche con la presenza di figure istituzionali che fanno da spalla coscientemente o incoscientemente alle stesse, sulla produzione e commercializzazione del cioccolato a Modica.
Con l’acuirsi delle problematiche interne ed esterne al ristretto mondo dell’IGP, e di questo con il mondo di produttori e rivenditori che non si sono assoggettati alla sua disciplina costitutiva, disciplina che ha creato così un vero e proprio monopolio della produzione ed etichettatura del cioccolato detto di Modica, la forza dei messaggi mediatici, la copertura esclusiva di alcune testate giornalistiche che a loro volta fanno anch’esse da spalla, per quanto loro compete, il sensazionalismo della notizia, il cui contenuto è già all’origine assente o contrario rispetto a quelli che sono gli idealismi e i principi a cui formalmente poi si ispira detta disciplina, si sono fatti sempre più incalzanti e pervicaci.
Paradossalmente accade poi che, disvelato questo malsentito e strumentalizzato senso di elevazione qualitativo del prodotto, attraverso la stigmatizzazione di operazioni di mercato di scarso profilo qualitativo per il prodotto in questione, ad opera dell’informazione alternativa, che per fortuna ancora esiste, tutto passi, come acqua sotto i ponti, come un “panta rei” perpetuo, attraverso delle giustificazioni “collodiani” che non stanno in piedi nemmeno con la colla.
Chi non ricorda la polemica, anche accesa, occorsa sia all’interno di quell’associazione d’imprese di produttori di cioccolato denominata “Consorzio di Tutela del Cioccolato di Modica”, che ancora ad oggi, e non si conoscono i motivi, non è riconosciuta dal Ministero delle Politiche Agricole, che all’esterno, con grande allarme per la spallata che era stata data alla tanto declamata eccellenza del prodotto, svendendolo nei supermercati LIDL a 1,09 Euri a barretta?
E chi non ricorda le giustificazioni addotte per voce del rappresentante stesso dell’associazione di alcune imprese del cioccolato di Modica IGP che fecero ancora di più surriscaldare gli animi perché si rendeva chiaro a cosa servisse alla fine la creazione dello strumento dell’IGP per il cioccolato detto di Modica?
Sembra che quell’episodio e le polemiche che ne seguirono non siano servite a qualcuno a invertire la rotta e ridare all’eccellenza produttiva del cioccolato di Modica il suo giusto asset all’interno della commercializzazione nazionale e internazionale, anzi, è notizia di questi giorni la realizzazione di un connubio commerciale tra cioccolato di Modica IGP e gelato, che getta ombre ancora maggiori su quello che alla fine è diventato un giocattolo nelle mani di pochi.
E’ di oggi un articolo sul quotidiano La Sicilia, che ha ormai sposato una certa linea in merito, disconoscendo totalmente tutte le altre voci dissonanti e che possono apportare verità e più informazione sulla vicenda, in cui si evidenzia la realizzazione di un cornetto al cioccolato di Modica IGP, decantandone la bontà e l’eccellenza, a questo punto non si capisce se del gelato o del cioccolato di Modica IGP, ma soprattutto il profilo del vantaggio (sic!) commerciale e dell’immagine del cioccolato, poiché sembra verranno realizzate ogni settimana, a regime, milioni di unità di cornetto al cioccolato di Modica IGP.
Se il prodotto artigianale avesse come ingrediente principale e preponderante il cioccolato di Modica IGP, tutto questo farebbe tirare un sospiro di sollievo anche a i più scettici sulla “svendita” commerciale del cioccolato di Modica, ma se si va a controllare proprio sul sito di questa nota industria di gelati ci si accorge che l’operazione è di tutt’altro genere ed è veramente preoccupante per le sorti stesse dell’immagine mondiale del prodotto d’eccellenza modicano, infatti l’etichetta di produzione riporta testualmente:
“CONO CINQUE STELLE CIOCCOLATO DI MODICA Gelato al cioccolato decorato con variegatura al cioccolato e granella di cioccolato 100% “cioccolato di Modica IGP” Peso dichiarato: 75 g Allergeni: Può contenere Arachidi, Frutta a guscio. TUTTI GLI INGREDIENTI: Latte scremato reidratato – Cialda (14%) (Farina di frumento, Zucchero, Olio di cocco, Emulsionante: lecitine di soia, Sale, Zucchero caramellizzato) – Acqua – Granella di cioccolato (7,5%) (Pasta di cacao 60%, Zucchero) – Variegatura al cioccolato (5%) (Zucchero, Olio di semi di girasole, Cacao 18%, Olio di cocco, Pasta di cacao 3%, Emulsionante: lecitine di girasole) – Copertura al cacao magro (5%) (Olio di cocco, Zucchero, Cacao magro 17%, Emulsionante: lecitine di soia, Aromi) – Sciroppo di glucosio – Olio di cocco – Zucchero – Cacao – Destrosio – Emulsionante: mono- e digliceridi degli acidi grassi – Tuorlo d’uova – Stabilizzanti: alginato di sodio, farina di semi di carrube.”.
Chiunque capisce bene che si tratta solo di un’operazione commerciale dove il prodotto principe, che dovrebbe essere il privilegiato, diventa strumentale ad una commercializzazione sfrenata, con un abbattimento del valore intrinseco di eccellenza produttiva che il cioccolato di Modica dovrebbe avere e mantenere; non a caso già una prima voce critica in senso opposto ha commentato, esemplarmente, questa operazione mediatica e commerciale poi in questo senso: “ Secondo me, al netto di ogni altra considerazione, bisogna considerare l’aspetto più pragmatico ed “economico” della questione.
Da che mondo e mondo, quando viene lanciato un prodotto, non è questo il momento per farsi esaltare, ma quello in cui, dopo il test del “mercato”, si consacra il gradimento o meno del prodotto da parte del pubblico.
Ci sono esempi di grandissimi “fallimenti” commerciali, lanciati con enfasi e distrutti dai “consumatori”.
Ora, io spero vivamente che il gelato al cioccolato di Modica sarà un successo planetario, superando addirittura il Magnum, che è il prodotto più venduto al mondo, tanto da attribuire alla sua azienda produttrice il VERO primato mondiale nella produzione e vendita di gelati confezionati.
Ma se il gelato al cioccolato modicano si aggiudicherà una nicchia modesta di mercato, con un risultato modesto sul piano del gradimento finale dei consumatori, c’è il rischio che lo scarso risultato commerciale possa travolgere l’immagine stessa del cioccolato modicano.
E questo non sarebbe un bene, perché l’avere reso troppo “commerciale” un prodotto che pretende di essere “d’eccellenza” e quindi “d’eccezione” comporterebbe un sacrificio eccessivo rispetto ai presunti benefici, questi ultimi peraltro tutti da verificare…”, analisi peraltro del tutto e pienamente condivisibile. Insomma sarà, per citare sempre una classica metafora molto comune, una montagna che partorirà il solito topolino?
Ma il sunto della questione quale potrebbe essere, se si vuole essere autenticamente costruttivi e propositivi sia per il bene del prodotto e quindi del buon nome della città e dei suoi cittadini?
Occorre, per questo, mutuare un concetto che più volte è stato richiamato in questi anni e che mirabilmente viene sintetizzato in un aforisma di natura evangelica: “…nolite dare sanctum canibus, neque mittatis margaritas vestras ante porcos…”ossia tradotto “…non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle ai porci…”; in termini poveri non bisogna svendere un prodotto che si innalza prima ad eccellenza produttiva, dalle super qualità intrinseche di cui si fa bandiera, facendo smuovere personaggi di elevato profilo professionale, che ci mettono la faccia e il proprio nome, e poi utilizzare questo ottenuto risultato per operazioni di ordinaria commercializzazione di massa.
Materialmente ci si trova difronte ad un ossimoro in termini dove si assembla come elemento complementare un prodotto d’eccellenza, d’elite produttiva, all’interno di un prodotto di medio livello e di diffusione larghissima e super commercializzato.
Il lettore capirà bene chi fra i due soggetti ci rimetterà in termini di immagine e qualità ed ecco perché metaforicamente non bisogna mai più porre le “margaritas vestras ante porcos”; ovviamente chi lo farà avrà prima le sue risposte dal consumatore e poi dalla storia e ritengo che per coloro che perpetueranno ancora questo tipo di offerta commerciale del prodotto modicano la risposta più pesante arriverà proprio dal consumatore.
Carmelo Cataldi