E’ stata una festa molto spirituale, molto intima quella di quest’anno nel santuario di piazza Carmine, a Ragusa, per celebrare, domenica scorsa, la festa liturgica della Beata Vergine del Monte Carmelo.
Sono state cinque le sante messe tenutesi nel corso della giornata durante le quali un momento centrale è stato dedicato alla preghiera di affidamento dei fratelli e delle sorelle che indossano lo scapolare in onore alla Madonna del Carmine. I sacerdoti a presiedere le funzioni religiose sono stati: padre Iandry Rakotorimanana, ocd; padre Gianni Iacono, ocd; padre Giorgio Occhipinti, direttore dell’ufficio diocesano per la Pastorale della salute di Ragusa; padre Giuseppe Cabibbo; padre Giuseppe Burrafato, parroco della Cattedrale, che, al termine della santa messa da lui presieduta, ha presentato un omaggio floreale alla Madonna del Carmine.
E’ stato proprio padre Burrafato, nel corso della sua omelia, a tratteggiare il significato spirituale di questa festa mariana che cade nel cuore dell’estate. Ha parlato, nello specifico, del significato dello scapolare e dello speciale atto di affidamento alla Vergine che i figli di Maria consumano quando abbracciano questo segno caratteristico della devozione carmelitana. Ma non solo.
Padre Burrafato, infatti, ricollegandosi alla liturgia della Parola, ha richiamato il ruolo del profeta Elia e della sua azione svolta sul monte Carmelo in Israele. “Anche oggi – ha detto il parroco della Cattedrale – l’uomo, seppur benedetto da Dio, se ne dimentica spesso, rigetta la fede e lo tradisce con altri idoli. Ecco, il profeta Elia ci fa comprendere l’importanza di custodire la nostra fede, le nostre comunità.
Sempre più spesso, sugli smartphone o sui computer, si inseguono le parole di falsi predicatori che non si sa bene dove conducano”. A concludere il lungo periodo di celebrazioni, la passeggiata culturale e la conferenza in piazza Carmine sul tema “Le pietre del Carmine e della nuova Ragusa” a cura dell’associazione culturale “Insieme in città”. Relatore è stato il prof. Giorgio Flaccavento.