Per dieci giorni Pozzallo diventa “casa delle donne”, una kermesse sostenuta dal Comune
L’iniziativa promossa dall’associazione Chora e dal collettivo Ctrl+S con il sostegno anche di Confcommercio
Pozzallo – L’associazione Chora e il collettivo Ctrl+S hanno presentato la kermesse “Pozzallo Casa delle Donne”.
La manifestazione, sostenuta da Confcommercio regionale e sezionale, rispettivamente con i presidenti Gianluca Manenti e Giuseppe Cassisi, con il patrocinio dall’amministrazione comunale di Pozzallo, con il sindaco Roberto Ammatuna e il supporto dell’assessore alla Cultura e al Turismo Giuseppe Privitera, sarà caratterizzata da installazioni, spettacoli e incontri culturali che verteranno sul tema della donna e della violenza di genere.
L’associazione Chora di Modica, presieduta da Fania Di Gabriele, ha infatti promosso e sostenuto il progetto di un gruppo di giovani architetti fortemente sensibili al tema, che ritengono significativo organizzare attività di promozione culturale e sociale di forte impatto per il territorio.
Tutti gli architetti sono laureati al Politecnico di Milano e vantano esperienze lavorative maturate in Italia e nel mondo e il loro interesse è rivolto verso progetti che possano generare valore sociale. Si tratta di Francesca Lauretta, Francesca Girolami, Monica Galeotti e Marco Iembo del collettivo Ctrl+S.
Il progetto, che coinvolge la comunità, ha visto il supporto e la collaborazione di maestranze locali, imprese, associazioni ed enti pubblici e privati, nonché le scuole con i propri studenti.
L’idea di instaurare una discussione sul tema dell’essere donna oggi, spiegato nel corso della conferenza stampa tenutasi a palazzo La Pira, sede del municipio di Pozzallo, nasce dalla volontà di ragionare sulla parità di genere nell’Italia contemporanea.
Il nostro Paese è fanalino di coda in Europa in tema di pari opportunità; ciò è sintomo di una situazione più complessa che vede la donna legata a vecchi stereotipi ormai superati in molte altre nazioni economicamente sviluppate. In Sicilia, le differenze tra uomo e donna, sebbene mitigate, sono ancora evidenti. Si ritiene che, in tale vision, piccole realtà come Pozzallo siano depositarie di tradizione e storia meritevoli di essere valorizzate poiché fondamentali per la rigenerazione urbana e sociale dei luoghi stessi. Il focus sul comune di Pozzallo nasce dall’insolito ruolo che le donne hanno rivestito nella storia recente di questa realtà urbana. La città, infatti, ha subito nel ‘900 uno sviluppo economico legato principalmente alle attività portuali che ha spinto diversi uomini a prendere il largo per lunghi periodi.
In assenza di questi, la donna ha rivestito un ruolo straordinario definendo una società di fatto matriarcale. Questa storia di emancipazione femminile, sebbene in nuce e fortuita, rappresenta il punto di partenza del progetto: Pozzallo diventa quindi la casa delle donne, una casa aperta, in cui lo spazio privato e i temi ad esso legati si fondono con lo spazio pubblico della città. E’ stato costruito un percorso di consapevolezza nello spazio pubblico posizionato lungo gli assi principali della città, composto da architetture temporanee che attraverso la loro forma e i materiali di forte impatto ecologico e spesso selezionati nell’ambito del riciclo, comunicano precisi stati d’animo e sensazioni legati all’essere donna oggi. Le installazioni così saranno il pretesto per introdurre e discutere di temi estremamente contemporanei che riguardano la parità di genere. I temi selezionati per il percorso sono: social media, body shaming, revengeporn, intersezionalità, mobbing (#metoo) e catcalling.
Gli interventi pianificati non si limitano solo alla costruzione di installazioni momentanee ma offrono momenti di riflessione condivisa grazie alla proposta di spettacoli musicali e/o teatrali, incontri con artisti e scrittori, momenti di confronto e di promozione del territorio a livello sia regionale che nazionale.
E’ in programma anche uno spettacolo teatrale dal titolo “Bianca”, scritto e diretto dal prof. Uccio di Maggio, liberamente ispirato al racconto Bianca di Navarra di Paola Manoni, e dedicato a Saman Abbas la ragazza pakistana scomparsa da Novellara (Reggio Emilia) dopo il rifiuto di un matrimonio combinato. E’ la storia delle donne di Navarra, la regina Bianca e l’omonima figlia avuta in seconde nozze al suo rientro dalla Sicilia, dove aveva regnato insieme al consorte Re Martino il Giovane dal 1402 al 1409. Ma si va ben oltre lo spazio e il tempo.
Nei panni di Bianca, l’attrice Carmela Buffa Calleo, ci consegna la narrazione di una storia contemporanea di violenza, la violenza dei matrimoni combinati forzati, la violenza di genere e dell’abuso di potere dell’uomo sulla donna, seppur in un codice linguistico che, nel monologo di apertura della Regina madre, fa eco a una ibrida miscela di antiche lingue, il latino, il siciliano tardo medievale e il castigliano.
Il momento musicale vedrà invece la creazione di uno spettacolo di suoni e luci sperimentale con la presenza di un’altra donna, il giovane talento Rebecca Iacono.
La musicista crea e produce musica elettronica di forte impatto e i suoi lavori sono apprezzati anche oltreoceano. L’evento avrà come location una delle installazioni. Infatti, l’artista, da sola, si troverà dentro la stanza del salotto, in piazza del comune, e sarà ripresa da un cameraman. Sarà possibile assistere alla performance attraverso dei led wall posizionati in differenti punti della città.
Scrittrici e donne di differenti ambiti saranno ospiti per piacevoli e coinvolgenti chiacchierate o tavole rotonde destinate ai giovani nel tentativo di sensibilizzare la nascita di una nuova consapevolezza.
Considerata la valenza, gli obiettivi e le finalità educativo-didattici, riconosciuto il forte impatto culturale e sociale del progetto proposto, l’associazione Chora si propone di coinvolgere alunni e docenti della scuola secondaria di primo e secondo grado nella realizzazione e promozione delle attività al fine di creare così momenti di formazione informale consapevole e innovativa.
Associazione Chora, Crtl+S, Fania Di Gabriele, Uccio di Maggio