L’associazione Anffas di Modica richiama la collettività e le forze politiche a concentrarsi sull’accessibilità dei luoghi balneari e non solo, da parte delle persone con disabilita’.
Non conta solo avere sedie Jobs in spiaggia per piantare bandiere lilla, nei siti culturali non basta solo un apposito passaggio per chi ha disabilita’ manifeste.
Bisogna prima di tutto programmare il turismo accessibile, e lo si fa applicando il Piano Eliminazione Barriere architettoniche, che non ha carattere di obbligatorietà per i Comuni. Quest’applicazione mancata permetterebbe una vasta scelta di stabilimenti balneari o di siti culturali, non una ghettizzazione delle persone con disabilita’ come di fatto e gravemente avviene oggi. Inoltre, potrebbe anche rivelarsi un modo per fare imprenditoria socialmente sostenibile.
È tutto l’intorno che crea una situazione di vera accessibilità, che per esempio include menù in braille nei ristoranti o la lingua LIS per le spiegazioni nei musei.
Occorre ,quindi, che i sistemi socio- politici di un contesto cittadino, coinvolgano le associazioni per persone con disabilita’, perché queste sono in grado di evidenziare al meglio i bisogni delle persone con disabilita’, altrimenti tutto sembra coordinarsi in sistemi di perenne campagna elettorale.
Arianna Salemi