Se siete dei genitori che hanno difficoltà economiche e non possono comprare i libri ai loro figli preparatevi a umiliarvi, a farvi venire la gastrite, a stare in ansia perché da una risposta dipende il fatto che i vostri figli possano avere i libri durante l’anno scolastico oppure no.
Questo semplicemente il primo giorno di scuola. Preparatevi a fare avanti e indietro da una segretaria scolastica di una scuola di Modica, presso la quale, prima vi dicono che occorre il tampone per parlare con il dirigente scolastico, per poi dirvi che il dirigente non riceve a causa delle nuove normative.
Inoltre, non esiste un modulo precompilato per chi ha necessità dei libri per motivi economici, tuttavia vi detteranno cosa scrivere da dietro delle mascherine, e poi green pass mai visionati, e delle porte più o meno socchiuse.
Le vostre necessità insieme al virus, è importante che trovino muri.
Dopo avere scritto, se siete stranieri sono fatti vostri, elaborate una mail, inviate alla scuola, agitatatevi e attendete risposta. Visioneranno il caso. Tanto è solo il primo giorno di scuola!
Non importa se i libri dovrebbero essere già aperti sui banchi, anche solo per dire: – il mio nome è…, è tutto a posto, anche io ho il mio libro, anche io esisto.-
Fortuna che esistono le reti di solidarietà tra persone umane, che anticipano tutto questo.
Parallelamente altrove, istituti, a causa del Covid, c’è chi attende di capire se potrà finire il suo corso serale, ma c’è chi non ha ancora iniziato le lezioni, perché ci sono lavori in corso e le classi subiranno delle turnazioni.
Mentre si spera che i rappresentanti di istituto, abbiano capito una cosa per un’altra, quando si parlava di ricreazioni soppresse e di breve pausa, ad uno ad uno in bagno per uno spuntino.
Fortuna che esistono le reti oltre le istituzioni, che sostengono chi vuole apprendere ma non riesce, che l’odissea nelle scuole è contenuta dalla presenza di ottimi insegnanti.
Arianna Salemi