“Ascoltiamo con viva preoccupazione la sollecitazione che ci è arrivata dalla guida turistica che a Ragusa Ibla ha fatto notare lo stato fatiscente del servizio dei bagni comunali, che deve invece essere all’altezza di una città Patrimonio dell’Unesco, conosciuta ormai in tutto il mondo. I bagni pubblici, come l’offerta culturale dei musei, il decoro urbano, sono i primi biglietti da visita che diamo ai turisti che, ricordiamoci sempre, poi racconteranno la loro esperienza a parenti ed amici.
Non importa solo portare turisti, cosa che ormai avviene perché Ibla gode di una certa attrattività, ma bisogna far sì che rimangano soddisfatti del loro viaggio. Abbiamo visto come, da quasi tre anni, i turisti in visita a Ibla sono costretti a ricorrere ai servizi igienici degli esercizi commerciali privati (con la necessità di consumare quindi qualcosa) perché non funzionanti i bagni comunali di piazza della Repubblica piuttosto che quelli in prossimità di piazza Duomo. Tutto ciò dovrebbe sensibilizzare, almeno il sindaco, a intervenire su un settore cardine per la nostra economia.
Chiediamo al sindaco che cosa dobbiamo fare perché si attivi un circuito virtuoso su cose così elementari da risolvere. Noi crediamo che non sia davvero così difficile garantire il funzionamento di un servizio essenziale per i visitatori, che sono la materia prima per il rilancio del comparto. Ci sfugge forse qualcosa. Non riusciamo a
comprendere le ragioni di questa inefficienza”.
Così il consigliere comunale Mario D’Asta, rivolgendosi alla Giunta municipale, dopo avere preso atto della denuncia sui social di una guida turistica che ogni giorno, e questo accadrà sino a dicembre, accompagna frotte di visitatori, soprattutto di provenienza statunitense, ad ammirare le bellezze della città antica.
“Chi ha memoria lunga ricorderà – prosegue D’Asta – quanto impegno ho messo in Consiglio nel portare avanti la battaglia legata ai bagni pubblici non solo per una questione di servizio rivolta ai residenti ma anche per venire a capo di un problema irrisolto, legato a una gestione superficiale ed inefficace degli stessi bagni. Non si
capisce perché alcuni sono sporchi mentre altri che sono puliti rimangono chiusi. Si tratta di un enigma che dura da anni. Chiediamo che si faccia chiarezza rispetto alla gestione di questi bagni consapevoli che l’igiene è il primo biglietto da visita, forse il più importante, di una città. Magari ora, visto che a dire questa cosa, è stata un’addetta al turismo, questa problematica sarà presa nella dovuta considerazione”.
A dare manforte alla denuncia di D’Asta anche l’associazione culturale 97100 Codice avviamento progetto. “Già lo scorso anno – chiarisce il direttivo dell’associazione – ci eravamo confrontati più volte con disservizi del genere. Non solo a Ibla ma anche a Marina di Ragusa e Ragusa centro. Ora, sentire di queste rimostranze, per di più da parte di operatori turistici, ci fa comprendere come, nell’ambito del turismo, ci siano ancora molti passi in avanti da fare, su questo e altro. Siamo sinceramente spiazzati dalle parole, tra l’altro pronunciate con il massimo garbo da parte della guida turistica in questione. Siamo certi che l’amministrazione, in tempi brevissimi, potrà venire a capo definitivamente di questa incresciosa situazione”.