Economia

Autotrasportatori: Scongiurare il fermo. Assenza: Il Governo nazionale intervenga immediatamente”

Palermo – Pur considerando sacrosante le rivendicazioni avanzate, invitiamo le associazioni che rappresentano gli autotrasportatori a riconsiderare la loro scelta di fermo del settore per i giorni che vanno dall’8 al 12 novembre. Per i danni alle imprese e all’economia, per gli effetti deleteri relativi ai rischi speculativi sui prezzi che causerebbero ulteriori disastri.


Pur comprendendo le ragioni della protesta, riteniamo indispensabile che la vertenza trovi al più presto una giusta ricomposizione. Ci appelliamo al senso di responsabilità da parte di tutti e chiediamo al Presidente Nello Musumeci e all’Assessore Marco Falcone di convocare immediatamente i rappresentanti delle associazioni di categoria per concertare le opportune azioni da intraprendere a livello nazionale ed evitare danni ai cittadini, alle imprese e all’intero Paese”.

Lo ha dichiarato l’on. Giorgio Assenza, Presidente del Collegio dei Questori all’ARS.

A dire la sua anche Alfredo Vinciguerra, responsabile cittadino di Fratelli d’Italia e consigliere comunale della Città di Vittoria : “Comprendiamo le ragioni dell’AIAS (associazione imprese autotrasportatori siciliani) e delle altre sigle che, in tutta Italia, stanno promuovendo la protesta, ma riteniamo che sia assolutamente necessario scongiurare questa ipotesi”

Il fermo dei trasporti, prospettato dall’08/11 al 12/11, comporterebbe un chiaro ed evidente pregiudizio nei confronti dell’ intera economia nazionale e specialmente del nostro comparto agricolo, con evidenti ricadute che metterebbero ulteriormente in difficoltà un settore già fortemente provato”

“Chiediamo formalmente al Sindaco della Città di Vittoria di intestarsi questa fondamentale battaglia e, ovviamente, faremo la nostra parte chiedendo ai nostri riferimenti regionali e nazionali di avviare un ulteriore canale d’interlocuzione con gli autotrasportatori, affinché le istituzioni ascoltino le loro legittime rivendicazioni.”

“Occorre fare fronte comune” – conclude Vinciguerra” – e difendere, insieme, la nostra terra dalle speculazioni di chi la vuole in ginocchio”.

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Carmen Gerratana