Dedicato a Gianni Molè, il libro della figlia Federica presentato oggi al Libero Consorzio
Il ricordo commovente di personaggi politici per disegnare l’uomo ed il professionista
Ragusa – “Mi ha illuminato sulla strada di questa provincia” queste parole, pronunciate dal Commissario del Libero Consorzio Comunale di Ragusa, Salvatore Piazza, hanno aperto questa mattina la presentazione del volume “La voce libera degli iblei” dedicato a Gianni Molè e curato dalla figlia Federica.
Ma, sono certa che il mio caro amico Gianni, non me ne vorrà se, questo pezzo, non sarà solo il banale racconto di ciò che è avvenuto questa mattina, dei numerosi e toccanti interventi che si sono succeduti per ricordarlo proprio nel suo luogo, la Provincia ed in particolare la Sala Convegni, che è stata giustamente a lui dedicata, quello dove nessuno meglio di lui si muoveva e osservava i fatti della provincia.
Perché questa mattina è successo qualcosa di più mentre ero lì ad ascoltare quelle parole che, mi hanno ancora una volta dimostrato, se ce ne fosse stato bisogno, la grandezza dell’uomo e del professionista e la grande stima ed il rispetto che era riuscito a conquistarsi con la sua professionalità ed anche umanità.
Stamattina in quella stanza, alla presenza di personaggi che hanno fatto la storia politica di questa provincia, come l’ultimo presidente Franco Antoci, al fianco del quale Gianni Molè ha affrontato e vinto numerose battaglie e di cui era anche grande amico, e poi ancora alla presenza dell’attuale sindaco di Ispica Innocenzo Leontini che ha dimostrato di conoscere molto bene Gianni, definendo il suo eclettismo non superficialità ma profondità, insomma questa mattina ascoltando questi uomini politici, mi sono resa conto che, insieme a Gianni Molè si è chiusa un’era, fatta da uomini di professionalità, di personalità, di contenuto.
Politici con la P maiuscola e giornalisti con la G maiuscola o forse solo uomini con la U maiuscola.
Questo è quello che porterò con me di questa giornata, al di là delle parole, la consapevolezza e la fortuna di aver vissuto il periodo più florido di questa provincia e di aver potuto avere, direttamente ed indirettamente, grandi maestri.
Ma allo stesso tempo, la grande amarezza che niente sarà più come prima, perché non esistono personalità in grado di prendere il posto di questi personaggi che avevano prima di tutto degli ideali, dei valori, degli obiettivi.
Oggi, avrei voluto tanto che, Gianni Molè fosse lì per assistere a tutto questo, e per poter godere di quel giusto riconoscimento che, molto spesso non riusciamo a dare quando bisognerebbe farlo ma quando è troppo tardi.
Un ultimo pensiero va alla famiglia di Gianni, oggi presente con la moglie Eliana, ed in particolare a Federica Molè che come giustamente ha detto il Commissario Piazza è degna figlia di Gianni e lo ha dimostrato facendo un eccellente lavoro con questo volume che ripercorre la carriera giornalistica ma anche quella umana del padre che, come scrive la stessa, resterà immortale perché si muore veramente solo quando si viene dimenticati.
E questa provincia per fortuna ha dimostrato di non farlo.
Mariacarmela Torchi
Federica Molè, Franco Antoci, Innocenzo Leontini, Salvatore Piazza