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Corruzione in appalti pubblici, blitz in Sicilia: coinvolti colletti bianchi e imprese

Divieto di esercitare l’ufficio di amministratore delegato a S.C. del Consorzio Artigianale Edile Comiso (C.A.E.C.).

La Guardia di finanza di Catania, coordinata dalla Procura della Repubblica, ha eseguito un’ordinanza di misure cautelari nei confronti di 6 persone. Sono accusate di corruzione, turbata libertà degli incanti e falso in atto pubblico, in relazione a lavori pubblici in provincia di Catania.


Le misure restrittive hanno riguardato tre (dirigenti e funzionari) del Genio Civile di Catania e tre imprenditori di Gela e Ragusa, operanti nel settore delle costruzioni edili.


Nel dettaglio, le indagini hanno riguardato le commesse pubbliche relative: al consolidamento di dissesti stradali, causati da smottamenti, nell’area del Comune di Aci Catena; alla sistemazione e all’ammodernamento di una strada provinciale a Catania; ai lavori di recupero del sedime portuale, anche ai fini della messa in sicurezza per gli utenti e i lavoratori, del porto di Catania, per un valore complessivo di opere pubbliche messe a bando pari a 4 milioni di euro.


Le indagini hanno consentito di evidenziare la sussistenza di un grave quadro indiziario relativamente all’illiceità di una serie di condotte attribuibili a dirigenti e funzionari del Genio Civile di Catania.

Nello specifico, Natale Zuccarello e Saverio Verde, Dirigenti del Genio Civile di Catania e Ignazio Carbonaro, quest’ultimo pubblico ufficiale in servizio presso il Genio Civile di Catania – i quali, nell’ambito di alcune opere pubbliche gestite dal Genio di Catania, si sarebbero adoperati al fine di favorire, dietro pagamento di una somma di denaro o altre utilità, la società Nurovi srl, di costruzioni edili con sede a Gela, rappresentata da Nunzio Adesini e Rocco Mondello, entrambi raggiunti da misure cautelari.


In particolare, è emerso che: con riferimento ai lavori relativi al dissesto delle strade del Comune di Aci Catena, Zuccarello e Verde avrebbero redatto un falso verbale, in cui è stato attestato l’aggravamento dello stato di dissesto nella zona “collina Vampolieri”, con conseguente aumento dell’originaria somma precedentemente prevista per i lavori, da 150.000 euro a 260,000 euro, dell’importo dell’appalto dei lavori assegnati alla predetta Nurovi; con riferimento ai lavori relativi alla sistemazione della strada provinciale 192: gli stessi Zuccarello e Verde, insieme a Ignazio Carbonaro, avrebbero falsificato il verbale di selezione delle ditte che avrebbero dovuto partecipare alla gara per l’aggiudicazione dei lavori, attestando di essersi riuniti e aver estratto a sorte le ditte partecipanti, in realtà già da loro precedentemente individuate.


Zuccarello e Verde, continua la Procura, al fine di aggirare il principio di rotazione delle società che potevano partecipare alla gara per l’aggiudicazione dei lavori e favorire la Nurovi, si sarebbero adoperati per conferire l’appalto in questione al “Consorzio Artigianale Edile Comiso (C.A.E.C.)”, rappresentato da S.C.; tale Consorzio, a cui si era associata poco prima della gara la stessa Nurovi, ha poi assegnato proprio a quest’ultima l’esecuzione dei lavori.


Per questi due episodi, Adesini e Mondello avrebbero consegnato a Zuccarello la somma di 5 mila euro, promettendo altri 25 mila euro allo stesso Zuccarello e 5 mila euro a Verde.


Inoltre, nel corso delle indagini, è emerso che, con riferimento ai lavori di sistemazione del porto di Catania aggiudicati nel 2018, Natale ZUCCARELLO avrebbe ricevuto da Adesini una somma di denaro, di importo ancora imprecisato, al fine di favorire, come poi è avvenuto, l’aggiudicazione dei lavori alla Nurovi.


In conseguenze di tali attività investigative, il Giudice per le indagini preliminari presso il locale Tribunale, su richiesta di questo Ufficio, ha disposto: la custodia cautelare in carcere nei confronti di: Natale Zuccarello, ingegnere capo del Genio civile di Catania; Saverio Verde, dirigente del Genio civile di Catania; Nunzio Adesini, imprenditore edile; Rocco Mondello, imprenditore edile; gli arresti domiciliari nei confronti di Ignazio Carbonaro, funzionario del Genio civile di Catania; il divieto nei confronti di S.C. di esercitare l’ufficio di amministratore delegato del Consorzio Artigianale Edile Comiso (C.A.E.C.).
(ITALPRESS).

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Redazione