La Fisascat-Cisl territoriale di Ragusa, dopo aver preso atto che, con determinazione del settore 5° n.1229 del 25 novembre 2021, l’amministrazione comunale liquiderà le somme che erano state trattenute agli operai della cooperativa che gestiva il servizio cimiteriale, esprime soddisfazione per il modo in cui si è risolta la delicata vertenza.
I lavoratori, nel 2020, in pieno periodo pandemico, erano stati posti illegittimamente in cassa integrazione da covid-19 e considerato che nessuna riduzione, sia del servizio che del corrispettivo versato era stato effettuato dallo stesso ente appaltante, proprio la Fisascat Cisl si era interessata alla delicata vicenda, inviando nel mese di maggio 2020 una nota al sindaco di Ragusa e agli assessori comunali dell’ente di palazzo dell’Aquila, per evidenziare che diverse imprese aggiudicatarie di appalti e affidamenti del Comune avevano posto in cassa integrazione con causale covid 19 diversi lavoratori, alcuni dei quali risultavano essere impiegati nei servizi pubblici essenziali che nessuna sospensione e riduzione avevano subito durante il periodo di emergenza sanitaria. Dopo un’analisi delle perdite subite dai lavoratori, analisi eseguita dallo stesso sindacato, si prende atto che la Giunta municipale ha deliberato di liquidare la somma da versare a ciascuno dei cinque lavoratori per cui era stato attivato l’ammortizzatore sociale.
“Siamo contenti che la situazione si sia risolta, a distanza di tempo, in maniera positiva – sottolineano la segreteria generale della Fisascat Cisl Ragusa Siracusa, Teresa Pintacorona, e il segretario territoriale della Fisascat Cisl Ragusa, Salvatore Scannavino – e questo vuol dire che, a suo tempo, quando avevamo sollevato la questione, avevamo visto giusto affermando che non era accettabile la collocazione in cassa integrazione a fronte del fatto che il servizio stava comunque proseguendo come in precedenza. Ringraziamo l’amministrazione comunale, in particolare il sindaco e l’assessore al ramo, Giovanni Iacono, per l’attenzione avuta nei nostri confronti, così come il Rup del procedimento, Emanuele Russo, che ha seguito la vicenda e che ha consentito di risolverla, e non era semplice, nella maniera migliore, a tutela dei diritti dei lavoratori e del rispetto delle procedure di legge e di contratto”.