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Scuola e Covid: ecco cosa cambia con il nuovo decreto varato dal governo

Con il nuovo decreto anticovid varato ieri dal Governo, cambierà anche la gestione dei casi Covid a scuola.

Le disposizioni prevedono che nelle scuole dell’infanzia, con un positivo si vada in quarantena per 10 giorni mentre alle elementari, con un caso si applicherà la sorveglianza con test al primo e dopo cinque giorni. Nel caso in classe ci siano invece 2 casi si rimarrà a casa per 10 giorni.

Alle scuole medie e superiori, con un caso si continua regolarmente a fare lezioni in classe (con l’autosorveglianza e l’utilizzo della Ffp2) mentre con 2 casi si avvia la didattica a distanza per 10 giorni solo per i non vaccinati e chi è guarito o vaccinato da più di quattro mesi senza aver fatto il booster. Con tre positivi, invece, tutta la classe resterà a casa per 10 giorni.

L’escalation dei contagi che si registra in questi giorni continua però a preoccupare molto il mondo della scuola e nonostante la decisione di riavviare le lezioni giorno 10 gennaio, sono tantissime le perplessità espresse da genitori, docenti e sindaci.

L’istituto superiore della sanità ha calcolato che attualmente ci sono 290 mila alunni ed oltre 20 mila docenti positivi al Covid. Migliaia si trovano in quarantena per essere stati a contatto diretto e trovare i supplenti in questo momento non sarà facile, senza considerare il fatto che tra questi ci sono anche insegnati che non intendono vaccinarsi.

In molti Comuni italiani, attraverso apposite ordinanze, i sindaci hanno deciso di posticipare ancora di qualche giorno il ritorno in presenza, per monitorare il picco della pandemia ed attendere che questo inizi a scendere.

In provincia di Ragusa il sindaco di Vittoria Francesco Aiello si è fatto portavoce di molti cittadini ed ha dichiarato che sarebbe necessario che le scuole rimanessero chiuse sino al superamento del picco pandemico. Troppo rischioso per i bambini e le famiglie. Staremo a vedere cosa succederà nelle prossime ore.

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Cinzia Vernuccio