Pozzallo – Al di la dei numeri e della partecipazione dei pozzallesi, forse preoccupati per la crescita dei contagi, la manifestazione che si è tenuta ieri a Pozzallo, per ribadire con forza il no all’impianto di biometano autorizzato dal Comune di Modica in contrada Zimmardo Bellamagna, al confine tra Modica e Pozzallo, ha certamente rappresentato un momento importante.
Giovedì il Tar, infatti, si pronuncerà sul ricorso presentato per evitare la realizzazione dell’impianto. In attesa però la lotta continua perché è una lotta che non riguarda solo Modica o solo Pozzallo è una lotta contro un sistema che riguarda tutti i siciliani.
E non è un caso se come giorno della manifestazione è stato scelto proprio il 9 gennaio il giorno della nascita di Giorgio La Pira.
Era proprio la Pira a sostenere che “I profeti del nostro tempo sono coloro che hanno protestato contro lo schiacciamento dell’uomo sotto il peso delle leggi economiche e degli apparati tecnici, che hanno rifiutato queste fatalità”
E la protesta contro lo schiacciamento dell’uomo sotto il peso delle leggi economiche continua, perché ,in fondo, quello che sta accadendo a Pozzallo, ma in generale in tutta la Sicilia, è una lotta tra gli interessi della gente comune e gli interessi economici di una parte che sembrano prevale sul bene e sulla salute di intere comunità.
I territori vengono stuprati, sfruttati e la politica sta a guardare anzi è li pronta a spartirsi la torta. Ma c’è chi non è più disposto a sopportare e ieri lo ha gridato a gran voce.
Come Giovanni Avola, simbolo di tante battaglie alla guida della Cgil Ragusa. Avola ha ribadito che al di là della decisione del Tar, la Presidenza della Regione non può stare a guardare, sono stati infatti presentati ben due ricorsi straordinari dal CSA e dal Comune di Pozzallo e adesso si attendono le risposte.
“I pozzallesi di oggi non possono e non devono tollerare quello che è stato sopportato in passato dai loro predecessori, ovvero l’inquinamento della zona industriale. Questo impianto non può essere realizzato in questo territorio a vocazione turistica, non si può rovinare l’intera fascia costiera” .
Più cauta la reazione del deputato regionale pentastellato Stefania Campo la quale sembra voler dare un colpo al cerchio e un colpo alla botte dichiarando che “Possiamo comprendere l’esigenza economica che sta dietro alla creazione di un impianto, ma rigettiamo, determinati, la sua realizzazione, se questa risulta altamente impattante per il territorio, incidendo pesantemente sui settori, turistico e ristorativo, che rappresentano il maggiore sostentamento per il territorio. Non possiamo che aspettare la sentenza del TAR prevista per il 13 Gennaio che sarà chiamata a pronunciarsi sulla legittimità o meno delle autorizzazioni concesse per l’impianto di bio-metano, nella speranza che il criterio della sostenibilità resti il principio di ogni azione sul territorio”.
Ma in realtà c’è poco da aspettare bisogna comunque contrastare un sistema sbagliato. Ne è fortemente convinta Maria Pia Astuto dell’Associazione Antudo che ha le idee molto chiare su cosa non vuole che diventi la Sicilia: “Un territorio da sfruttare a servizio dell’Italia, un guscio vuoto a favore degli interessi economici che sventrano la nostra terra dalle sue preziose risorse. Bisogna quindi dire no a questo sistema dove la volontà della politica prevale su quella della comunità. Al di la della decisione del Tar, infatti, la comunità ha già espresso la sua decisione dicendo chiaramente no a questo impianto e a tutti quegli impianti che deturpano la bellezza e la salute del territorio e dei suoi cittadini.”
Soddisfazione è stata espressa da Emanuela Russo presidente del Comitato per la tutela e la salvaguardia della salute e dell’ambiente che da anni combatte per questo obiettivo. «Questa manifestazione era necessaria perché siamo a pochi giorni dalla sentenza del Tar ed è importante che tutta la comunità sia unita. Per me è straordinaria la presenza non solo di una folta rappresentanza modicana ma soprattutto di Comitati e Associazioni provenienti da tutta la Regione che hanno sposato questa causa.”
Ed infatti alla manifestazione erano presenti anche referenti della Rete dei Comitati Territoriali, delle Associazione Rifiuti Zero, Trinacria, Osservatorio rifiuti Catania, del Comitato per l’Ambiente di Scicli.
Assente invece il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna a causa della situazione del Covid ma che ha ribadito la sua vicinanza al Comitato e il suo appoggio alla manifestazione e alla causa dichiarando che sarà fatto tutto ciò che è possibile per evitare la realizzazione dell’impianto.
La pensa diversamente, lo ricordiamo, il suo collega modicano Ignazio Abbate, che ha dato invece l’autorizzazione alla realizzazione dell’impianto.
Intanto non ci resta che attendere giorno 13 per capire che strada prenderà la vicenda e cosa deciderà di fare il Presidente della Regione Nello Musumeci.