“Ho seguito in questi giorni la vicenda che riguarda il mercato ortofrutticolo di Vittoria e la querelle su Italmercati, a cui l’attuale ente gestore, Vittoria Mercati, è associato.
Comprendo appieno il grido d’allarme degli operatori: il lavoro messo in atto dalla Commissione straordinaria ha consentito al mercato ortofrutticolo di Fanello, dopo anni, di venire finalmente fuori da uno storico e pesante isolamento istituzionale. Lavoro che è stato e sarà capace di portare opportunità, ristoro, linee di sviluppo e, finalmente, una visione non più localistica sul futuro del mercato ortofrutticolo.
Dall’altra parte, si registra la posizione, che non condivido, dell’attuale amministrazione comunale vittoriese per la quale ciò che è stato realizzato, in particolare l’affidamento della gestione dell’ortomercato a Vittoria Mercati con conseguente adesione ad Italmercati, rappresenta un “colpo di Stato”, come se la Commissione straordinaria avesse assunto questa decisione – frutto di un lavoro di sinergia portato avanti negli anni – in fretta e furia soltanto per fare un dispetto alla nuova amministrazione comunale che da lì a breve sarebbe stata eletta dai cittadini”.
E’ quanto afferma, in un lungo intervento, Salvo Liuzzo, componente del comitato nazionale di Italia Viva dopo che, tra l’altro, ha avuto modo di confrontarsi con alcuni operatori della struttura dai quali ha registrato “il senso di sconforto – continua – per una decisione improvvida (quella di revocare l’adesione a Italmercati) – spero non irreversibile – fatta, a mio avviso, in nome e per conto di una vision campanilistica che per anni ha visto il mercato chiuso attorno ad una gestione “limitata”. Sono convinto, piuttosto, che l’adesione ad Italmercati sia una grande opportunità per la città di Vittoria, il mercato e gli operatori, per provare ad uscire da un isolamento che negli anni non ha portato a nulla e che non lede in alcun modo la capacità gestionale, operativa e di programmazione dell’ente gestore che, anzi, dovrebbe essere messo in grado di lavorare e di sviluppare piuttosto che messo ai margini”.
“Tutto ciò – dice ancora Liuzzo – anche alla luce del fatto che una nota dei concessionari, a firma del presidente Zarba, sottolinea che l’ente gestore (Vittoria Mercati) è stato in grado di reperire fondi pari a quattro milioni di euro per mezzo della Regione Siciliana. Fondi che saranno utilizzati per opere di ammodernamento necessarie alla struttura e agli operatori. Credo si tratti di un merito da evidenziare e che dovrebbe indurre l’attuale amministrazione comunale ad investire su Vittoria Mercati piuttosto che depauperarla delle sue funzioni e del suo ruolo. A tal proposito mi aspetto che il sindaco faccia chiarezza e spero vivamente che non prevalgano le vetuste e consolidate logiche clientelari che, talvolta, sono mirate alla collocazione lavorativa piuttosto che a criteri di efficienza e buona amministrazione. Del resto, i mercati italiani – e non solo – hanno un ente di questo tipo su cui la parte pubblica, nella stragrande maggioranza dei casi, esercita la visione della maggioranza. A Vittoria pare non sia possibile, o almeno credo di avere capito questo. Tanto che, mentre l’attenzione generale, opportunamente, viene dedicata all’affaire Italmercati e ai fondi del Pnrr, il rischio è che l’attenzione cali, quasi si annulli, rispetto allo “strumento” che ha reso possibile l’ingresso in Italmercati: l’ente gestore. La politica tutta dovrebbe riflettere, ad ogni latitudine”.
“Gli operatori della struttura – dice ancora Liuzzo – rischiano di perdere delle opportunità enormi e irripetibili. Spero siano pienamente convinti e consapevoli di tutto ciò. Del resto, la gestione “comunale” è stata da loro ampiamente provata. La gestione in house per il tramite di una realtà aziendale dedicata, ancora no. L’idea che mi sono fatto, da un osservatorio forse più oggettivo di altri in quanto residente in una realtà diversa da quella vittoriese, è questa: la battaglia in ordine alla permanenza in Italmercati dei settantaquattro imprenditori del mercato alla produzione più grande d’Italia per il tramite di Vittoria Mercati è assolutamente condivisibile. Ma le istanze dei concessionari non possono prescindere dall’assunto che, se non fosse esistita Vittoria Mercati, non sarebbe mai arrivata la concreta opportunità di essere tra i big dei mercati italiani. Infine, mi preme fare un paio di riflessioni sul percorso che ha portato all’adesione ad Italmercati, che sconfessa, a mio modo di vedere, la posizione complottista del sindaco Aiello: mi risulta ad esempio, che già nel 2018, riguardo all’idea di intraprendere quel percorso virtuoso, il prefetto Dispenza abbia interloquito con il magistrato Gian Carlo Caselli, attuale presidente del comitato scientifico della Fondazione “Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare” promossa ed istituita da Coldiretti. Pare che il giudizio autorevolissimo del noto magistrato, sia stato decisamente positivo in ordine ai criteri di trasparenza e legalità ai quali avrebbe certamente portato l’adesione ad Italmercati. Bisogna altresì sottolineare che, nel 2020, anche l’Autorità nazionale anticorruzione, il massimo ente nazionale che si occupa anche dell’attuazione, della trasparenza e della vigilanza sui contratti pubblici, non ha espresso elementi di contrarietà riguardo all’adesione al network di Italmercati. Queste autorevolissime posizioni, implicitamente, sottolineano la bontà del lavoro fatto dalla Commissione straordinaria e per suo tramite anche dalla Vittoria Mercati. Se così non fosse stato, mi permetto di affermare che nessun celebre magistrato né tantomeno il massimo ente anticorruzione italiano, avrebbero posto in essere giudizi positivi sul percorso incardinato. Inoltre, siamo certi che l’organico del Comune di Vittoria sia bastevole a dirigere “in house” il mercato ortofrutticolo? Mi chiedo poi se abbia senso e sia corretto affermare, tra le righe, che l’uscita da Italmercati e l’attribuzione di un ruolo “minore” a Vittoria Mercati siano azioni che avvengono in un contesto di condivisione con altri comuni del nostro comprensorio. Una cosa è la logistica, rispetto a cui bisogna certamente fare rete tra i comuni per un più rapido ed efficiente spostamento delle merci, altra cosa è la gestione del mercato di Vittoria. Sono due argomenti non sovrapponibili ma complementari. Affermare il contrario – o ammiccare in questo senso – è strumentale e scorretto”.
Conclude poi Liuzzo: “Sono in apprensione per quello che può derivare dalle decisioni del Comune di Vittoria. Il mercato ortofrutticolo, che definisco “la Fiat della nostra provincia”, rappresenta il vero grande motore trainante dell’economia di tutta la provincia di Ragusa. Attorno al mercato ortofrutticolo di Vittoria orbitano, a vario titolo, non meno di 6000 operatori della filiera agricola per un volume d’affari che supera i 350 milioni di euro. Per questi motivi – e non solo – ritengo che le sorti della gestione del mercato ortofrutticolo di Vittoria riguardino, a pieno titolo, tutto il Sud est della Sicilia e per questo, la classe politica e gli operatori che ruotano attorno a questa grande economia, sono chiamati a prendere una posizione chiara e netta”.