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Covid: rimedi per le scuole tra finestre aperte e mascherine Ffp2 fornite dalle scuole

Da qualche tempo sembra che l’attenzione nei confronti del Covid e delle scuole si sia un attimo abbassata eppure ci sono numerose classi in quarantena con rispettive famiglie. E allora viene da chiedersi che cosa non ha funzionato?

Cosa hanno fatto le scuole per mettere in sicurezza i nostri figli? Che misure sono state adottate, a parte mascherine orribili e banchi con le rotelle inutili? Ad oggi infatti l’unica misura che è stata presa è quella di tenere le finestre aperte in classe! Peccato che i bambini, se non prendono il Covid, rischiano comunque la polmonite, visto le gelide temperature di questi giorni.

Eppure, pare che siano stati stanziati dei fondi per cercare di mettere in sicurezza le classi, prima della ripresa dell’anno scolastico, ma sembra pure che dei fondi promessi se ne siano visti ben pochi e, quei pochi che sono stati stanziati, sono stati utilizzati per “altro”.

Intanto, a proposito di fondi sono in arrivo per la scuola circa 45,22 milioni per fornire gratuitamente mascherine Ffp2 agli alunni, gli insegnanti e il personale scolastico in auto sorveglianza.

Fino a fine febbraio, le istituzioni scolastiche potranno acquisire le Fpp2 necessarie nelle farmacie o presso gli altri rivenditori autorizzati che abbiano aderito al protocollo d’intesa del 4 gennaio, che prevedeva un costo di 0,75 centesimi a mascherina.

Speriamo che ciò avvenga perché anche questa è una nota dolente per le famiglie che come abbiamo piu volte denunciato devono sostenere una spesa enorme per acquistare questi dispositivi di sicurezza.

Staremo a vedere e sopratutto a vigilare che venga rispettato quanto previsto dal Decreto-legge 27 gennaio 2022, n. 4 (cosiddetto “Sostegni ter”).

Intanto le classi chiudono e i bambini restano a casa in Dad ma questo comporta che anche i genitori debbano restare a casa e abbiamo già detto più volte quali sono le gravi conseguenze di questa situazione. E allora come uscirne?

Innanzitutto obbligando la vaccinazione ai bambini dai 6 anni in su e forse facendo rimanere a casa i più piccoli che ad oggi sembra siano coloro che stanno prendendo con più facilità il virus contagiando così i fratelli più grandi in una spirale che non sappiamo dove ci porterà.

Published by
Mariacarmela Torchi