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La Passalacqua fa quello che può con la capolista, ma le troppe assenze penalizzano le biancoverdi

Famila Schio 77

Passalacqua Ragusa 41

Parziali: 17 – 13, 39 – 22, 52 – 30.

Famila Schio: De Shields, Gruda 15, Dotto 4, Keys 14, Laksa 4; Del Pero 5, Sottana 3, Verona 10, Crippa 3, Andrè 19. All. Dikaioulakos.

Passalacqua Ragusa: Romeo 5, Kacerik, Tagliamento 19, Santucci 4, Kuier 5; Williams 4, Chessari 2, Bucchieri, Tumeo 2, Taylor ne. All. Recupido

Arbitri: Yang Yao, Longobucco, Frosolini.

Schio – Le tante assenze, il ritorno in campo dopo la sosta forzata causa Covid, un avversario che non ha lasciato praticamente nulla per tutti i 40 minuti. Nulla ha potuto la Passalacqua Ragusa che, oltre alla lungodegente Consolini, sul campo del Famila Schio si è presentato ancora privo di Samantha Ostarello ma anche di Asya Taylor, che ieri ha sentito un dolore all’anca e che oggi non si è sentita di giocare.

Poco o nulla da raccontare della partita sul campo delle orange, che hanno dominato sia in difesa che in attacco, ma soprattutto a rimbalzo, raccogliendo 53 seconde palle contro le 21 di Ragusa.

Dopo un primo quarto che tutto sommato resta in equilibrio, la Passalacqua segna appena 9 punti nel secondo e 8 nel terzo, con il match che si chiude virtualmente anzitempo e che alla sirena finale termina con il punteggio di 77-41.

Per coach Recupido il lavoro è soprattutto indirizzato sul recupero delle proprie giocatrici.  

“Non posso che fare i complimenti alle ragazze che ci hanno messo tutto quello che avevano – commenta coach Gianni Recupido – hanno avuto un impatto super positivo nel primo quarto, poi è chiaro che iniziando le rotazioni scema l’intensità, ma abbiamo sbagliato anche cose che sono normali quando si viene da uno stop così lungo, e soprattutto a rimbalzo non c’è stata partita. Quello che rimprovero a loro e anche a me stesso è il fatto che in alcuni momenti dovevamo essere più furbi e rallentare il gioco, perché poi ci siamo esposti anche al loro contropiede, però ripeto che dal punto di vista dell’impegno e dell’intensità non c’è nulla da dire”. 

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Redazione