Quando abbiamo saputo che la Giunta Municipale di Modica ha stanziato oltre 1 milione di euro per aiutare concretamente le attività commerciali della nostra città ci siamo posti due domande:
1)Dove prenderà tutti questi soldi il comune?
2)Perché fra le attività commerciali che verrano esentate dal totale pagamento della Tari per l’anno 2022 ci sono solo le strutture ricettive, i ristoranti, le pizzerie, i pub, le trattorie, le birrerie, i bar, le pasticcerie e gli impianti sportivi?
Non solo fra i provvedimenti è prevista anche la riduzione del 50% per titolari di attività di commercio al dettaglio di beni inclusi nella categoria tariffaria N13, ovvero calzature, abbigliamento, ferramenta, edicole e librerie.
E ancora occupazione del suolo pubblico di dehors e mercati totalmente gratuita fin quando non cesserà lo stato di emergenza sanitaria nazionale ( quindi presumibilmente entro il 31 marzo 2022).
Infine pagamento degli interessi per qualsiasi tipo di finanziamento acceso per l’attività commerciale e pagamento degli interessi passivi per scoperture di fidi e anticipazioni di liquidità dovuti a consuntivo per l’anno 2021.
Davvero una manna dal cielo per attività che sono senza dubbio state colpiti dalla pandemia ma dobbiamo ricordarci che non sono state le uniche.
Ci sono infatti anche altre attività come ad esempio i centri estetici o i parrucchieri, oppure le palestre che sono state profondamente colpite.
Ma non solo, come scrive anche il Pd in una nota “Perché tra caro bollette, carburanti e generali rincari in ogni settore ormai è l’intera comunità cittadina a pagare le conseguenze dell’epidemia e ad avere difficoltà ad arrivare la fine del mese. Perché escludere a priori i non titolari di partita iva?”
E allora ci chiediamo anche noi secondo quale criterio sono state scelte le categorie da aiutare?
Ma andiamo con ordine e partiamo dalla prima domanda ovvero iniziamo a capire dove il Comune reperirà questi soldi.
Una domanda che si sono posti in tanti in questi giorni. Lo stesso Partito Democratico nella nota, di cui sopra, dichiara “Comprendiamo bene che ridurre le tasse è un ottimo mezzo per conquistare consenso per le prossime elezioni regionali ma chi si occupa di politica ha il dovere di guardare lontano e provare a costruire il benessere della comunità, non cercare di raggiungere ambiziosi traguardi personali a scapito delle future generazioni Incidere sul malandato bilancio comunale con una manovra da un milione di euro senza adeguata programmazione e copertura finanziaria lascerà il segno (e il disastroso disavanzo) ben oltre la durata della campagna elettorale per le regionali.”
Ma al di là delle facili considerazioni politiche abbiamo cercato delle risposte concrete e pare che le esenzioni e le riduzioni costituiscono una minore entrata ma non una spesa da sostenere.
La spesa per il pagamento degli interessi, secondo la delibera n. 30 del 10 febbraio 2022, viene prelevata dal fondo di riserva.
A completamento dell’informazione c’è da evidenziare che lo Stato nel 2020 ha rimborsato ai comuni le somme spese per interventi contro la pandemia e le minori entrate a tale titolo.
Per Modica si è trattato di circa 4 milioni. Può darsi che ciò possa avvenire anche per il 2022.
Questa è la spiegazione che c’è stata data dal consigliere comunale Vito D’Antona che sappiamo non essere certo uno che lascia passare le cose che non vanno al Comune di Modica.
Detto questo aspettiamo di capire come mai sono state escluse alcune attività da questo elenco, lo chiedono i cittadini, lo chiedono i numerosi titolari che si sentono abbandonati e traditi proprio da chi dovrebbe difendereli.