Attualità

Modica, D’Antona: “Democrazia Partecipata?” non è partecipata. I cittadini non propongono, ma subiscono le scelte

Con un avviso pubblico, il Sindaco invita i cittadini ad esprimere il loro gradimento su sei
proposte di interventi nella città, al fine di formulare una graduatoria e dare eseguito al progetto che
ottiene più voti.

Si tratta dell’applicazione di una legge regionale che obbliga i comuni a spendere delle somme
prestabilite per quella che viene definita “Democrazia partecipata”, secondo la quale la
realizzazione di alcuni progetti, indicati dai cittadini, deve essere decisa con una consultazione
popolare.


“Ancora una volta, sostiene l’ex consigliere Vito D’Antona, sulla base di un discutibile regolamento, approvato due anni fa dalla sola maggioranza in Consiglio, distorcendo lo spirito democratico della legge, viene mortificata l’iniziativa dei cittadini, ai quali non rimane altro che votare un progetto, ma solo tra quelli già stabiliti dalla Giunta comunale.

La legge, invece, dispone che si deve tenere conto che “ .. ogni cittadino o gruppo di cittadini
.. può presentare un progetto .. e che la valutazione dei progetti spetta alla cittadinanza”.


Peraltro tutta la vicenda in questi anni ha rappresentato un esempio di cattiva amministrazione,
come è vero che per ben quattro anni nei quali Abbate non ha applicato la normativa, ha costretto il
Comune a restituire alla Regione Siciliana la cifra di 132.364,18 euro.

Riteniamo, per ragioni di legittimità e per motivi di opportunità, conclude Vito D’Antona nella nota, che l’amministrazione comunale debba ritirare l’avviso e sottoporre al Consiglio un regolamento conforme alla normativa, che, come vuole la legge, garantisca il diritto dei cittadini a formulare proposte e a non subire scelte calate dall’alto.

Published by
Carmen Gerratana