La notizia della scomparsa di Lilli Carbone, questa mattina, ha lasciato sgomenta non solo la sua amata Scicli ma tutti coloro che l’hanno conosciuta e amata.
Era una donna meravigliosa, che aveva fatto del suo lavoro di assistente sociale una missione e che, qualche tempo fa, aveva deciso di condividere con gli altri quelle storie parlandone nei suoi libri. Il primo libro “Rimetti a noi i nostri debiti”, in particolare, era proprio il racconto di quegli incontri fatti durante gli anni in cui aveva prestato servizio al Comune di Scicli.
Storie di violenza, abusi, povertà ma anche di indifferenza e solitudine. “Quelle persone, mi confessò, mi hanno totalmente cambiato la vita.”
Perché stare ogni giorno a contatto con il dolore è dura ma lei riusciva a farlo e riusciva soprattutto a dare voce a queste persone che diceva “Meritano di uscire dall’ombra. Spesso, infatti, le nascondiamo con la paura che le loro storie sporchino le nostre vite e invece le loro storie ci fanno capire come siamo fortunati ad avere una casa, una famiglia, persone che ci amano”.
E Lilli aveva tante persone che la amavano, dai suoi figli, Guglielmo e Peppe, al marito Gaudenzio, ai suoi nipoti a cui aveva dedicato tutto il suo tempo, e poi tutti quelli che l’hanno conosciuta, perché era impossibile non amarla.
Aveva sempre una parola di conforto e di incoraggiamento per tutti. Il figlio Peppe sulla sua bacheca, scrive delle parole bellissime dedicate all’amata madre di cui sarebbe stata orgogliosa, e di cui riportiamo solo la frase finale che racchiude tutto “Grazie mamma a cui devo tanto se non tutto”.
Tutti oggi piangono la sua scomparsa. E anche io oggi con difficoltà scrivo questa triste notizia.
L’ultima volta che c’eravamo viste era estate. Era venuta a Scicli ad assistere alla presentazione del mio libro, lei che era stata per me di grande ispirazione. Ricordo che i suoi libri, mi avevano colpito, sia per il modo in cui erano scritti sia per le storie che raccontavano. Ed è così che ci siamo conosciute. Era il 2016, ed era uscito il suo primo libro . Sono andata a trovarla a casa sua, a Scicli, dal balcone una vista bellissima sulla città che lei tanto amava. Ed è proprio lì che decisi di scattarle quella foto da inserire nell’intervista e che oggi voglio riportare perché ha un significato speciale per me. In quell’occasione le confessai che anche io avevo il desiderio di scrivere e lei mi incitò a farlo. Dopo quella sera mi scrisse un messaggio “Carissima ho già finito il tuo libro. Ho tante cose da dirti ma avrei bisogno più tempo. Lo farò. Quello che posso dirti è che è bello, importante ed emozionante. C’è un sentire che mi è proprio e questo me lo rende prezioso. Mi è piaciuto molto il tuo modo semplice e spontaneo di parlare dell’amore, quello che uccide e quello che risana. La tua freschezza è impagabile. Brava grande ragazza. Con tutto l’affetto che ho sempre provato per te da quando ti ho conosciuto.”
Questa era Lilli per me. Oggi rileggo queste parole con le lacrime agli occhi perché quel tempo non c’è stato concesso ma sono felice di averle risposto e di averle detto che i suoi libri mi avevano ispirata, e quel sentire che gli era proprio e che aveva ritrovato nelle mie parole mi era stato lasciato in eredità da lei che aveva e che avrà sempre un posto speciale nel mio cuore, perché è stato veramente così, e non dimenticherò mai quella mattinata trascorsa insieme.
Mi dispiace fortemente che a causa di questa dannata pandemia non ci siamo più potute incontrare. Non ho saputo della sua malattia e della sua grande sofferenza e di questo sono profondamente addolorata perché avevamo ancora tante cose da dirci.
Lilli però lascia una grande eredità, le sue storie che permetteranno a tutti coloro che le leggeranno di avere la stessa fortuna che ho avuto io conoscere questa straordinaria donna . Un esempio per tutti di forza, coraggio, determinazione ma soprattutto di un cuore grande che ha saputo contenere tutto l’amore e la sofferenza che ha incontrato in questi anni.
Grazie Lilli non ti dimenticherò mai!
Chi vorrà dare l’ultimo saluto a Lilli potrà farlo lunedì alle 10 nella Chiesa di Cava d’Aliga.