La città di Modica si riappropria di un’opera fondamentale per la storia della città bassa. Il dipinto di San Nicola e i tre generali, che risale al XVIII secolo, venuto alla luce tre anni fa grazie Rosario Dierna e restaurato dalla Dott.ssa Gaetana Ascenzo, ieri e’ stato presentato ufficialmente alla città.
L’opera è tra quelle inserite nella via delle collegiate che ha lo di scopo di promuovere i beni culturali ecclesiali della città di Modica come percorso di unione e di fraterna condivisione dei valori del cristianesimo e del recupero e promozione della storia locale. In particolare quest’opera è importante per la Collegiata di San Pietro perché racconta una parte fondamentale della storia della città bassa, della sua evoluzione, dei suoi culti e delle tradizioni che hanno man mano contribuito alla creazione del tessuto urbano e sociale di Modica Bassa.
La presentazione di ieri sera, voluta dall’Associazione Petra Mazara guidata dall’ing Antonio Criscione, che si occupa della valorizzazione del Duomo di San Pietro, si è svolta alla presenza, tra gli altri, della Prof Maria Terranova Ispettore onorario dei Beni Culturali, dell’Assessore alla Cultura Maria Monisteri e dei rappresentanti degli sponsor che hanno finanziato l’opera di restauro fra cui Banca Agricola Popolare di Ragusa, Lions Club di Modica, Rotary Club di Modica, Inner Wheel Ragusa Contea di Modica e dall’Associazione Piero Iemmolo.
Durante la serata è stata ribadita l’importanza dell’opera, come testimonianza dell’antico culto della città al Santo di Myra oggi più che mai attuale, che conferma la vicinanza della religiosità modicana a quella orientale, già attestata dalla presenza di sei dottori della chiesa di Oriente sulla volta del tempio di San Pietro Apostolo di Modica per un cammino, come insegnato da San Nicola, ispirato ai valori del dialogo, della fratellanza e dell’incontro.
La riscoperta della tela proprio in questo momento storico, nel quale la fratellanza con e tra i popoli orientali è ancora più indispensabile può diventare una preziosa occasione per riflettere sulla necessità di percorsi comuni di fede nell’ottica dell’unità dei cristiani. Significative le parole di Frate Antonello Abbate che ha ricordato l’importanza dell’arte nel percorso di fede di ciascuno. “Mentre c’è chi distrugge in queste ore terribili, ha dichiarato Frate Antonello, ci deve essere anche chi custodisce e ricostruisce in tutti gli ambiti della società per dare luce e speranza all’umanità”