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La Passalacqua Ragusa vince gara 1 play off con Lucca, venerdì gara 2 per decidere il passaggio del turno

Passalacqua Ragusa 73

Le Mura Lucca 65

Parziali: 14 – 17, 37 -36, 52 -52

Passalacqua Ragusa: Romeo 13, Kacerik 9, Santucci 6, Hebard 16, Taylor 12, Ostarello, Kuier 19, n.e.: Chessari, Bucchieri, Spinelli, Tumeo, Sammartino. All. Gianni Recupido.

Le Mura Lucca: Natali 4, Dietrick 10, Parmesani 6, Gianolla 4, Kaczmarczyky 22, Miccoli 10, Gilli 1, Frustraci 6, n.e.:Azzi, Valentino. All. Luca Andreoli.

Arbitri: Scrima di Catanzaro, Praticò di Reggio Calabria e Tommasi di Palestrina.

RagusaRagusa fa sua la prima gara dei quarti di finale scudetto con Lucca, aggiudicandosi il gara1 per 12 lunghezze di vantaggio: uno scarto che è importante dal momento che la serie si gioca al meglio delle due partite e che, in caso di parità, si premia la squadra con la migliore differenza canestri.

Divario che è maturato tutto nell’ultima frazione di gioco, quando è salita in cattedra soprattutto Ruthy Hebard che specie all’inizio della frazione ha fatto la differenza, tanto in difesa quanto in attacco.

Per il resto la partita è andata sui binari dell’equilibrio, con Dietrick e Kazmarczyk per le toscane a rappresentare un fattore fondamentale.

Alla fine il punteggio di 75-63 che premia Ragusa, che esce tra gli applausi del pubblico con il trio di straniere più Romeo in doppia cifra.

“La partita è stata in equilibrio perché Lucca non è quarta per caso – ha ricordato coach Gianni Recupido – se lo merita, è una squadra ostica e difficile da affrontare. Ci aspetterà una partita durissima in gara2, questo lo sappiamo già. Bene oggi a non avere perso la calma, e a stare sempre lì. Il piano era quello di dare più palle a Ruthy dall’inizio della partita come poi abbiamo fatto nel quarto quarto, ma queste sono reminiscenze che purtroppo ci portiamo da quello che facevano prima, ad ogni modo dell’impegno delle ragazze non posso dire nulla, dobbiamo andare a Lucca a mettere elmetto e stivali, anche se in questo periodo non è mai bello usare questo tipo di metafore, diciamo che dobbiamo andare a soffrire sicuramente e a giocare la nostra partita”.  

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Redazione