Una profonda riflessione sul significato di essere genitore.
Essere genitore è il mestiere più antico del mondo, ma anche il più difficile e complicato. Un tema che sta cuore a tanti, non solo al numeroso pubblico che sabato 9 aprile era presente a Vittoria, ma anche a tutti coloro che hanno seguito con grande interesse la diretta Facebook da casa.
L’incontro “Educarsi per educare”, organizzato dall’Associazione “Petali Rosa” e dall’Associazione “Vittoria in cammino” si è svolto nella sala delle Capriate intitolata a “Gianni Molé”.
Ad approfondire il tema importantissimo della genitorialità e dell’educazione dei figli, è stato Carmelo Impera, pedagogista, psicologo e psicoterapeuta, direttore dell’Accademia dell’Anima di Ragusa.
Accolto da Liliana Mangione e dai numerosi insegnanti e genitori presenti, l’esperto ha catturato l’attenzione affrontando con un linguaggio chiaro e diretto i nodi più problematici del processo educativo.
La riflessione su ciò che rende più sana e bella la famiglia è partita dal significato di essere genitore e le serie ripercussioni che possono causare gli errori sulla vita dei figli.
Per poter vivere serenamente il ruolo genitoriale occorre mettersi spesso in discussione per cercare di migliorarsi e migliorare l’esempio da dare alla prole nella relazione con loro, senza dimenticarsi che ogni bambino nasce con una sua personalità.
Il genitore può tendere a non capire il perché del rifiuto, del capriccio, del pianto o dell’oppositività del figlio “Ma quando risponderemo “no” a una delle sue richieste, – ha spiegato Impera con la sua caratteristica verve di trascinatore che sveglia le coscienze- lo aiuteremo ad uscire da quel senso di onnipotenza, difficile da gestire, che caratterizza i bambini piccoli e che si perde gradualmente nel corso della prima infanzia.
Il compito dell’adulto, infatti, è far capire al bambino che non è né onnipotente né impotente.
Per ottenere questo risultato, un bel “no” di tanto in tanto può solo che giovare, un “no” da difendere senza cambiare idea. Altrimenti non faremo altro che allevare piccoli “mostri” presuntuosi e narcisisti”.
Ricordiamoci che noi possiamo accompagnare qualcuno fin dove noi stessi siamo arrivati, e non oltre.
Per questo dobbiamo entrare nell’ottica della formazione permanente e della preparazione per un ruolo così importante e delicato.
Un padre che fuma non può insegnare ai figli ad avere i polmoni puliti, una madre incollata al cellulare non può insegnare al figlio il distacco dai media o dai social. L’educazione – ha ribadito – è solo testimonianza e capacità di autorevolezza.”
L’esperto dopo aver raccontato la sua esperienza di meditazione presso i monasteri tibetani ha ricordato quanto importante sia apprendere l’arte di vivere anche adottando stili di vita sani dall’alimentazione al movimento fisico e all’autentica spiritualità.
Impera, rispondendo alle domande che gli sono state rivolte ha approfondito quali sono oggi anche le competenze educative dei nonni indispensabili per far crescere sane le nuove generazioni. “La società potrà salvarsi – ha affermato il pedagogista – solo se la famiglia, come dice papa Francesco, diventa ciò che semina e non delega l’educazione agli enti esterni al nucleo familiare.”
L’incontro è stato seguito con grande interesse dai presenti anche grazie ai ragazzi scout del gruppo Vittoria 1 che hanno intrattenuto i bambini, dando la possibilità ai genitori ed ai nonni di partecipare con serenità.
A conclusione del partecipato evento, Impera ha colto l’occasione per ricordare il suo prossimo appuntamento formativo “Una vita a colori”, in programma alle 15,30 di domenica 24 aprile, tutto dedicato al cambiamento interiore.
“Proprio nell’ottava di Pasqua – ha spiegato – vogliamo fare un lavoro di “ripulitura” in profondità delle memorie emozionali e cellulari malate. Il principale compito della nostra vita è diventare ciò che siamo veramente. Vedremo cosa vuol dire “rinascere a colori” e lasciarci alle spalle quel grigiore karmico che finora ci ha appesantito la vita. Lavoreremo sul nostro albero genealogico per liberarci dalle conseguenze tramandate dalle generazioni precedenti che ci hanno inquinati.La pulizia del karma è un percorso di trasformazione necessario ad un certo punto della vita. Consiste nel liberarci dai retaggi passati immagazzinati nell’inconscio, che influenzano il presente, protraendosi in una catena di sofferenze e disagi di natura fisica, emotiva, mentale, spirituale e relazionale. Liberarci dal karma negativo consiste in una graduale liberazione di pesi, blocchi, traumi, nodi, legami, formatisi a seguito di situazioni dolorose non elaborate, che nel tempo hanno impattato negativamente sul corpo e sull’anima, disconnettendoci del tutto o in parte dalla positività e creando frammentazione e dolore in noi. La pulizia karmica – ha detto concludendo – è un lavoro fondamentale nel cammino evolutivo di chi decide di vivere una vita nuova, finalmente piena e a colori. “
I posti sono a numero chiuso. Per poter partecipare bisogna chiamare il 393 9864707 o scrivere a formazione@oasidonbosco.it.
Cettina Divita