Si parla sempre dei giovani, ma mai ai giovani e raramente con i giovani del loro coinvolgimento nella vita politica e amministrativa della città. Perché?
Perché non si riesce a farli diventare parte attiva della politica? Come si può immaginare un ricambio generazionale se non si fa in modo di creare dei momenti di confronto e di formazione dedicati proprio a coloro che vogliono far parte attiva della politica di questa provincia?
Ne abbiamo parlato con la vicesegretaria dei Giovani Democratici Federazione di Ragusa Roberta Donzella. Modicana, 27 anni, studentessa universitaria, Roberta ha da poco assunto questo incarico ma nonostante questo sembra avere le idee piuttosto chiare su quali sono le sfide che è necessario affrontare per diventare la nuova classe politica.
“Mi occupo di politica in maniera più diretta dal 2018, anche se l’ho sempre seguita perché mi ha affascinato e interessato sin da ragazzina però non avevo il coraggio di fare questo passo e di partecipare in prima persona. Poi ad un certo mi sono detta: E’ facile vedere le cose che non vanno, criticare, però poi mi sono chiesta se ci fossi io cosa farei? E allora ecco che nasce il mio impegno personale.”
Un messaggio semplice ma significativo che dovrebbe smuovere le coscienze di tanti giovani e non solo, bisognerebbe avere il coraggio non solo di criticare ma di capire come poter dare il proprio contributo affinché le cose possano migliorare.
“Spesso noi giovani siamo disinteressati della politica o forse sarebbe meglio dire disillusi, quando arriva il momento di andare a votare sento dire di continuo che tanto non vale la pena, che i politici sono tutti uguali, che nel momento che ottengono il voto e arrivano al potere non cambia nulla ma questo non è giusto. Noi dobbiamo cambiare le cose, o almeno provarci, e prima o poi le cose cambieranno veramente. Dobbiamo essere noi l’alternativa a quella politica che critichiamo ma dobbiamo metterci in gioco, non possiamo stare a guardare”.
Proprio qualche giorno fa avete organizzato il primo incontro ufficiale dei Giovani Democratici che cosa è emerso?
“Il nostro gruppo è formato da circa venti giovani di tutta la provincia. Il segretario Matteo Migliore è di Pozzallo, io sono modicana, ci sono ragazzi di Ragusa, insomma un gruppo itinerante che ha voglia di dare il proprio contributo al dibattito politico provinciale. L’incontro infatti ha avuto come tema proprio ‘i giovani e la politica’ e grazie ad interventi importanti e di spessore abbiamo capito che per fare politica sono necessarie tre cose importanti: tanta voglia di mettersi in gioco, fare squadra e formarsi. E’ necessario capire che da soli non si va da nessuna parte ma insieme si possono realizzare delle cose importanti. In questi ultimi anni, ad esempio, nella mia città abbiamo assistito ad un governo di una persona sola, dove gli altri hanno fatto solo da contorno. Anche l’opposizione non è riuscita ad emergere perché inascoltata. Ed un’amministrazione che non ha rispetto per l’opposizione, non da ascolto anche alle idee che possono venire da altri che non sono necessariamente della sua stessa parte politica, è un’amministrazione chiusa, che non ci rispecchia. Questo è quello che non vogliamo che si ripeta in futuro, vogliamo dire la nostra, essere parte attiva della città. A Ragusa, ad esempio, è stata istituita la Consulta giovanile attiva che ha realizzato tante cose, ad esempio hanno dato vita ad un centro polivalente, cosa che non si è riusciti a fare a Modica.”
Secondo te è arrivato il momento per un ricambio generazionale?
“Si è necessario. A noi giovani viene sempre detto che siamo il futuro ma vorremmo anche essere il presente senza dimenticare il nostro passato. Infatti, noi siamo del parere che chi ha più esperienza politica e amministrativa deve essere per noi un sopporto. Non possiamo avere la presunzione di poter fare tutto da soli, di arrivare e cambiare le cose. Abbiamo bisogno di essere guidati e del loro supporto. Ho letto di questa proposta di un ‘Governo dei Migliori’, credo che mettere insieme troppe persone seppur con esperienza ma con idee diverse non porta al raggiungimento di un obiettivo comune. Non credo che possa funzionare a lungo termine. Penso piuttosto ad un Governo in cui i giovani abbiano un ruolo più importante supportati dall’esperienza di chi ha già amministrato.”
Vedi un tuo futuro impegno attivo in città magari in occasione delle prossime amministrative?
“Non lo escludo ma fa parte di un percorso che sto facendo, ci sto riflettendo perché credo sia una grande opportunità ma adesso siamo ancora all’inizio e c’è tempo per decidere. Devo comunque dire che il gruppo del Partito Democratico ci sostiene e ha molta fiducia in noi giovani. E se ci siamo ricostituiti come federazione lo dobbiamo proprio a loro.”
Tu sei una giovane donna, quindi rispecchi due categorie che purtroppo in politica hanno poco spazio, dei giovani abbiamo parlato e invece del ruolo delle donne cosa ne pensi? Qualcuno sostiene che sia il momento di affidare il Governo della città ad una donna, si è fatto anche il nome di Ivana Castello del Partito Democratico.
“Ancora la presenza di donne, soprattutto di giovani donne, in politica è molto limitata. Nella consulta, ad esempio, siamo davvero in poche ed è molto triste che ancora si parli di questo, che ancora si parli di “quote rosa” si dovrebbe veramente andare oltre. Anche in consiglio comunale ci sono pochissime donne. Dovrebbero iniziare a considerarci per il nostro valore e non perché siamo donne e quindi qualcuno per lavarsi la coscienza ha deciso che devono riservarci un posto, quasi come a farci un favore. Non vogliamo favori da nessuno, se siamo in gamba e capaci dobbiamo avere la stessa possibilità di emergere degli uomini. Anche sul discorso del futuro sindaco, sarebbe bello se fosse donna perché non c’è mai stata ma soprattutto è necessario che sia una donna che merita ovviamente di occupare questa posizione, che negli anni ha dimostrato il proprio impegno e attaccamento alla città.”
Come vedi la tua città in questo momento storico?
“Modica è una città bellissima ma anche contraddittoria. Nel senso che non riusciamo tanto a rispecchiarci in questa città. Noi proviamo a rimanere, a viverla ma non è una città a portata dei giovani. Non riusciamo a trovare il nostro spazio. Basterebbe anche un punto dove incontrarci, dove dare voce alle nostre idee, ai nostri progetti. E invece non esiste niente di tutto questo. In questi anni la città è stata amministrata pensando solo alla facciata, a sistemare le piccole cose che si potevano fare ed erano immediatamente visibili. Ma non c’è stata una pianificazione per il futuro.
A proposito di futuro, come vedi questa città in futuro?
“Immagino una città più green, più smart. Pensare in modo diverso alla viabilità, avere più mezzi pubblici, pensare ad una mobilità alternativa. Abbiamo visto che la chiusura di arterie importanti ha generato in passato il caos quindi il problema, secondo me, si può risolvere solo con una mobilità alternativa. Io, ad esempio, a Catania, mi sposto solo con i mezzi pubblici e non è così complicato come potrebbe apparire. Creare anche dei parcheggi e poi da li con dei bus navetta arrivare al centro storico. Le soluzioni ci sono basta pensarle e cercare di attuarle.”