Se dovessimo scegliere una parola per descrivere l’incontro che si è tenuto ieri pomeriggio all’Hotel San Giorgio a Modica utilizzeremo senza dubbio la parola “Confronto” perché è stata quella più usata ed è stata quella che ha accomunato tutti gli interventi.
Ieri, infatti, Modica ha vissuto un momento importante in cui è stata la protagonista indiscussa.
Gli interlocutori, infatti, che sono stati chiamati, a confrontarsi, dal segretario cittadino di Forza Italia Christian Piccitto, hanno messo al centro del loro dibattitto la città e soprattutto il suo futuro partendo ovviamente dal presente e non potendo non citare il passato ma senza cadere nell’orrore di focalizzare il dibattitto sulla passata amministrazione.
Angela Allegria, Vice Presidente della Scuola di Formazione Politica “Virgilio Failla”, Enzo Cavallo Presidente dell’associazione “Confronto”, Franco Di Martino e Piero Torchi in quanto ex sindaci di questa città fino allo stesso Piccitto, nel loro dibattitto moderato da Salvatore Cannata Direttore di Video Regione, hanno sottolineato la necessità di ritornare a palare di politica ma soprattutto a fare politica, quella con la P maiscola, quella che propone le idee da realizzare, che si confronta e si scontra su queste idee ma soprattutto quella che ha una visione a lungo termine, perché solo avendo un progetto si può far crescere un territorio.
Un territorio che sembra, non solo essere rimasto fermo, ma aver fatto molti passi indietro rispetto al passato.
Lo ha sottolineato il Presidente dell’Associazione Confronto Enzo Cavallo, ma lo hanno confermato anche gli altri interlocutori, facendo la fotografia, ognuno per la propria esperienza, di come in questi anni il territorio modicano e più in generale quello ragusano, sia stato depredato dai territori vicini di tutte quelle strutture che avrebbe potuto e dovuto contribuire allo sviluppo del territorio, dall’aeroporto di Comiso, al Porto di Pozzallo, dalla Provincia Regionale alla Camera di Commercio, per non parlare del fatto che, fino a pochi mesi fa, eravamo l’unica provincia d’Italia a non avere nemmeno un Km di autostrada.
Un confronto, quindi, che ha voluto sottolineare come la mancanza di una politica seria e incisiva sia alla base di una decadenza complessiva della società.
Importante sottolineare che questo momento di confronto, come dicevamo, è stato fortemente voluto da un gruppo di giovani, che siano di Forza Italia poco conta a questo punto, fortemente convinto che solo con il dialogo e il confronto è possibile invertire rotta.
Ed in questo senso è stata importante la presenza di Angela Allegria, Vice Presidente della Scuola di Formazione Politica Virgilio Failla, che nasce a Modica, nel 2018, proprio dalla necessità di fornire ai partecipanti gli strumenti attraverso i quali elaborare, ognuno a suo modo, un approccio di valutazione autonoma e critica nella speranza di abbattere, sia pure in misura minima e locale il qualunquismo, l’astensione dal voto, la sfiducia e il rifiuto della partecipazione alla vita democratica del paese.
“Sentiamo forte la necessità di restituire la città nelle mani dei cittadini, ha spiegato la Vice Presidente Allegria, ma per farlo è necessario informare e formare i cittadini ad un nuovo modo di partecipare alla politica, perché ciascuno di noi è chiamato a dare il proprio contributo per cambiare le sorti di questa città. Non è più il momento di delegare agli altri, soprattutto i giovani, devono comprendere che, se vogliono cambiare le cose lo devono farlo loro stessi senza aspettare che qualcun altro agisca al loro posto”.
Ma la cosa davvero straordinaria da sottolineare che è questo incontro è riuscito a realizzare, e che fa ben sperare in un futuro diverso per questa città, è quello di mettere insieme tutte le forze politiche, dalla destra alla sinistra, senza alcuna distinzione, perché tutte, o almeno quelle che sono disponibili al confronto, hanno risposto all’invito che aveva come obiettivo quello di “Rimettere in moto le idee”.
E così da Peppe Minardi della Lega, ad Ezio Castrusini del Pd, fino ad arrivare ai consiglieri di opposizione Tato Cavallino, Mommo Carpentieri, Giovanni Spadaro e Filippo Agosta, ma anche ex amministratori come Franco Militello, tutti hanno sostenuto quanto fosse importante porter tornare a parlare, prima di tutto, e poi a parlare di politica, a confrontarsi, anche a litigare cosa che in questi nove anni di amministrazione Abbate è stato loro negato.
Eppure, nel corso del dibattitto è emersa l’importanza del ruolo dell’opposizione che “Serve al governo più di quanto serva a sé stessa” sono state queste le parole dell’ex sindaco Piero Torchi che prima di guidare la città ha fatto opposizione per cinque anni in consiglio e che poi da sindaco ha avuto una durissima opposizione.
L’opposizione, hanno ribadito anche gli altri interlocutori, è fondamentale per far riflettere, per prendere anche spunti su cose importanti da realizzare ma non è il nemico da abbatte, anzi, fuori dall’aula spesso gli oppositori più duri erano quelli con cui condividere un momento di convivialità necessario a mantenere un rapporto equilibrato per un confronto sereno e costruttivo.
“E’ impensabile pensare di gestire una cosa pubblica, ha sottolineato Franco Di Martino, senza confronto. E Modica è stata da sempre una città aperta al confronto politico o almeno lo è stata fino a qualche tempo fa.
Rispetto a questo, i consiglieri hanno voluto fare sentire la loro voce e portare la loro esperienza “Forse potevamo fare di più e meglio ma certamente è stato difficile avendo solo pochi minuti per parlare. Ma soprattutto non avendo interlocutori per farlo. Ci sono stati vietati gli strumenti per rendere pubblico il consiglio comunale alla gente ma evidentemente si preferiva non far sapere alla città che cosa accadeva, o meglio non accadeva, in Consiglio Comunale. Non c’è stato possibile accedere agli atti. Non c’è stato mai dibattitto, tutto veniva deciso solo da una persona. Ma la verità è che questa amministrazione è stata l’esempio di come la politica è fortemente in crisi, perché se così non fosse stato, non avremmo avuto al potere un uomo che non sa fare la politica.”
Questo, in sintesi, quanto emerso dalle testimonianze dei consiglieri di opposizione che hanno ringraziato Piccitto per aver dato loro questa opportunità.
“Sono lieto di aver contribuito, nel mio piccolo, ha dichiarato Christian Piccitto, a far sì che in Città potesse ritornare tutto questo. L’impegno, adesso, è quello di riproporne altri ed arrivare magari ad elaborare, tutti insieme, una “Carta per la democrazia locale” che sia un impegno solenne per far sì che confronto, dialogo e scambi di idee siano presenti ed imprescindibili in futuro”.
Quello di ieri insomma è stato certamente un momento da cui partire per tornare ad un confronto aperto non solo tra le forze politiche, che per il bene della città devono unirsi, senza tenere conto delle diverse appartenenze politiche, ma anche e soprattutto con la città che ha bisogno di essere ascoltata, capita e amministrata guardando alle piccole cose di ogni giorno ma anche tornare a sognare, a volare alto, a non accontentarsi della manutenzione ordinaria ma tornare ad essere al centro dell’interesse nazionale ed internazionale come è stato in passato, perché se si rischia di perdere la memoria, allora si rischia anche di non avere un futuro.