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Il Santa Croce Calcio a un bivio, la dirigenza chiede aiuto alla città e apre anche a cordate esterne

Santa Croce – Rimanere in vita o chiudere i battenti dopo 66 anni di attività.

È quello che si chiede la dirigenza del Santa Croce Calcio che in questi giorni sta lavorando per cercare di prendere la decisione più giusta.

La formazione del “Cigno” si trova a un bivio e lancia un grido d’aiuto attraverso i presidenti Marco Agnello e Giuseppe Miceli (nella foto).

Forse, per la prima volta dal 1956 e dopo aver affrontato diverse stagioni il Santa Croce Calcio si trova in una situazione imbarazzante e difficile come quella in cui si trova e la scelta da fare deve essere ponderata e pensare di chiudere i battenti dopo cinque anni consecutivi in Eccellenza fa certamente male.

Tante le problematiche da affrontare e non solo di carattere economico.

La prima sicuramente sarà quella di individuare chi potrà sostituire all’interno della dirigenza il DG Claudio Agnello che negli ultimi dieci anni è stato l’anima della società camarinense.

Un problema questo, di non facile soluzione per i presidenti dei biancoazzurri che in queste stagioni con Agnello a capo della struttura organizzativa, potevano dormire sonni tranquilli.

L’altro problema è l’annosa questione dello stadio “Kennedy” che a settembre finirà di essere gestito dalla società.

La vecchia struttura sportiva necessita di svariati lavori, una su tutte la sistemazione del terreno di gioco diventato imbarazzante e proibitivo per l’incolumità degli atleti che lo calcano.

Il “Kennedy”, inoltre, è diventato precario anche per chi vuole fruire all’interno della struttura per seguire le competizioni sportive, visto le limitazioni strutturali delle tribune esistenti che non permettono una buona visione a tutti gli spettatori e non permette agli organi di informazione (manca una tribuna stampa) di poter svolgere un adeguato servizio. Infine, aggiunta a questi due punti c’è una problematica essenziale, vale a dire, la ricerca di una solidità economica che possa permettere di affrontare un campionato difficile come quello di Eccellenza.

La società biancoazzurra per questo motivo fa un appello alla città e agli imprenditori locali, affinché si avvicinino alla società allo scopo di risollevare le sorti del Santa Croce Calcio che oltre ad essere una società sportiva è un patrimonio di tutta la città.

La dirigenza biancoazzurra, inoltre, è pronta a valutare anche eventuali proposte di cordate esterne alla città pur di salvare e continuare nel cammino sportivo del Santa Croce Calcio. Insomma, un grido d’aiuto lanciato ai sostenitori e a tutti coloro che hanno nel cuore le sorti della società che in questi ultimi decenni ha scalato i vertici del calcio siciliano, fino ad approdare nel massimo campionato regionale.

“Sono momenti difficili e intensi. – dice il presidente Giuseppe Miceli – Siamo al capezzale della nostra amata società e stiamo cercando di salvare il sodalizio dalla chiusura totale. Il consiglio direttivo si sta riuscendo con frequenza per cercare di trovare una quadra e per vedere se esistono le condizioni per continuare. La società ha bisogno di nuova linfa che possa portare quell’entusiasmo degli anni passati. Bisogna anche rifondare l’assetto dirigenziale e cercare una nuova figura che possa sostituire l’ex direttore generale Claudio Agnello a cui vanno i miei più cordiali ringraziamenti per il lavoro svolto in questi anni. Colgo quindi l’occasione per fare un appello alla classe imprenditoriale di Santa Croce Camerina, invitandola ad avvicinarsi alla società, per aiutarci a continuare nel nostro cammino. La società ad oggi è sana e senza alcun debito e non escludiamo l’inserimento nel consiglio direttivo di cordate esterne che abbiano dei progetti seri e trasparenti”.

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Claudio Abbate