Con la stessa capacità di una goccia d’olio, quando si espande su una superficie acquosa… si distribuisce su quella conca d’acqua ad una velocità incredibile, pur mantenendo la propria essenza.
L’energia del mare fa la stessa cosa sulla mente creativa di Federica Tomasello, giovane artista sciclitana, che ci racconta di avere “un legame viscerale con la natura… mi basta osservare il mare pochi minuti per sentire il bisogno immediato, un’urgenza, di trasferire quei colori, quella forza, su un cartoncino ruvido, attraverso le dita”.
Ascoltarla mentre mi accompagna tra le sue opere, tutte accomunate dall’elemento del mare di Cava D’Aliga, “la prima cosa che vedo quando mi sveglio la mattina affacciandomi dalla finestra”, è così coinvolgente che a spiegarlo a parole, sento di perdere un po’ di magia, quella di chi è realmente appassionato, innamorato profondamente di ciò che fa.
Dopo essersi formata all’Accademia di Belle Arti di Verona, in grafica e design, sente l’esigenza di abbandonare la postazione di un pc per dedicarsi a qualcosa che potesse accendere i sensi, rilassare e di conseguenza dare voce alla sua creatività. Per questo motivo nel Settembre scorso, decide di sviluppare una tecnica sua, lontana da ciò che aveva finora studiato.
I pastelli sono lo strumento con cui disegna, raccontando di fatto ciò che vede con gli occhi.
“Il pennello non mi dava un contatto diretto con il foglio – dice – ho bisogno di fare tutto a mano, proprio per esigenza mia personale, ne avevo bisogno… Questa tecnica la sento giusta, perché mi fa stare bene, non mi stanca, mi regala sempre nuove sfide, nuovi modi”.
Il mare, con le sue sfumature innumerevoli, i dettagli che soltanto uno sguardo allenato e attento riesce a cogliere, diventa il protagonista della sua personale che ha abitato gli spazi di San Bartolomeo – Sistemi Culturali, una realtà di rigenerazione urbana che si mescola con i colori della cultura, portata avanti da Giovanni Gurrieri, Presidente dell’omonima associazione culturale e consigliere comunale di Ragusa.
“È stato Giovanni, incuriosito dalle mie opere, a chiamarmi – racconta Tomasello – e a propormi non soltanto di esporre qualche mia creazione, ma di tenere anche un laboratorio di due giorni per chiunque fosse interessato a scoprire la tecnica del pastello.
Un’esperienza straordinaria per me, poter trasferire le mie conoscenze ad altre persone, lontane da questo mondo, che hanno avuto la possibilità di sperimentare e conoscere i benefici del contatto con l’arte, di farne pratica”.
Immersi in questo luogo magico, in prossimità della Vallata Santa Domenica, sembra crearsi un’interconnessione tra il verde degli alberi e l’azzurro del mare dei quadri esposti, un’esperienza sensoriale completa che fa dell’arte un motore silenzioso… non si tocca, eppure riesce a riempire chi ne vive il momento… che sia osservando un quadro o disegnando su un foglio…
La speranza è che iniziative come questa possano cambiare veste e trasformarsi da rarità in appuntamento fisso, di cui tutti abbiamo bisogno… provare per credere !
Marianna Triberio