“Una tempesta perfetta, dal punto di vista fiscale, è in arrivo per il 30 giugno.
In tale data, salvo proroghe, sono ben 61 i versamenti fiscali in scadenza a cui vanno aggiunti ben 13 altri obblighi fra comunicazioni e dichiarazioni varie. Per gli amanti della cabala numeri da giocare. Per noi commercialisti, numeri che mettono amarezza”.
E’ il senso della denuncia che arriva da Anc Ragusa. La presidente Rosa Anna Paolino lamenta: “Nonostante lo Statuto del contribuente, nonostante le sbandierate semplificazioni, nonostante il leale rapporto Fisco-contribuente voluto dall’amministrazione, siamo qui a discutere sull’efficacia di scadenze molte volte inutili, in conflitto tra loro e soprattutto rischiose anche dal punto di vista di sanzioni amministrative che vuol dire carico penale.
Ma veramente sono necessarie tutte queste richieste di informazioni?
E’ utile a chi, ci chiediamo, fornire dati già in possesso all’amministrazione finanziaria visto che nella maggior parte dei casi è la stessa amministrazione ad esserne destinataria?
“A voler pensare male si fa peccato … ma a volte ci si azzecca”, affermava un noto politico del passato e il pensar male ci porta a dedurre che ancora una volta i contribuenti e i loro professionisti debbano sopperire all’azione fallace di una amministrazione che si vanta di un sistema informatico all’avanguardia costruito interamente con il supporto dei commercialisti e dei loro studi) ma che non riesce ad elaborare ed estrapolare i dati utili e necessari che deve fornire all’Europa. Nascondendosi dietro l’affermazione: “E’ l’Europa che ce lo chiede”, si mette sotto il tappeto la sua incapacità nel gestire la mole di informazioni che l’amministrazione finanziaria chiede con scadenze assurde che non producono gettito e danno erariale ma che ingolfano gli studi professionali che invece dovrebbero occuparsi dei dichiarativi e fare pagare le imposte ai contribuenti aiutandoli a mitigare gli effetti di una delle crisi economiche più cruente di questi ultimi decenni”.
Aggiunge Rosa Anna Paolino: “Siamo esasperati perché oltre alla scadenza del 30 giugno riferita all’autocertificazione per gli aiuti ricevuti (se te ne scordi una o la dichiarazione è non vera scatta il penale) che pare sia oggetto di proroga se in queste ore firmano il decreto, si arriva alla pubblicazione sui siti delle associazioni di categoria o sul portale dell’Agenzia degli aiuti ricevuti che superano i 10.000 euro come se l’aiuto non lo avesse erogato l’amministrazione stessa sui conti dei contribuenti. Siamo alla follia, un sistema fiscale fuori controllo, dirigenti che si fanno le circolari interpretative delle norme, che si fanno le proroghe di sei mesi perché i loro uffici sono ingolfati e sono anche in carenza di personale. E quindi scarichiamo tutto sui contribuenti che vuol dire commercialisti. Come dire che mai categoria è stata più bistrattata della nostra”.