L’Istituto zootecnico siciliano e la stabilizzazione dei suoi dipendenti. A Ragusa sette lavoratori in stato di precarietà
Riceviamo e pubblichiamo una nota del Segretario generale Flai Cgil Ragusa Salvatore Terranova sulla questione dei dipendenti dell’Istituto sperimentale zootecnico per la Sicilia:
A Ragusa operano 7 lavoratori dell’Istituto sperimentale zootecnico per la Sicilia, con compiti importantissimi per le nostre aziende zootecniche e per quelle produttrici di carne. Essi assolvono compiti afferenti il controllo funzionale e da anni costituiscono un punto di forza, perché consentono ad un nutrito contesto di aziende (più di 500) di poter andare avanti, migliorando sempre più e dando al mercato e ai consumatori prodotti sempre più di qualità.
Il colmo è che, oltre a ricevere lo stipendio con grandissimo ritardo, per inadempienze, a volte attribuibili alla Regione siciliana, altre volte all’Istituto medesimo, questi lavoratori sono tenuti in uno stato di assoluta precarietà occupazionale.
Le Aziende hanno piena consapevolezza del contributo che esse ottengono da questi lavoratori, pur se da anni sospesi al modello contrattuale a tempo, sempre col rischio che non venga rinnovato o che non si possa più rinnovare. Ogni anno sempre con l’incubo di rimanere senza lavoro.
Ora è serio che questi lavoratori, ritenuti importanti, vivano senza certezza di nulla? Senza che l’Istituzione di riferimento, la Regione, si ponga l’obiettivo di costruire per loro un percorso di inclusione lavorativa definitiva, atteso che si sta parlando di una indispensabile risorsa del territorio? Come mai la Regione non ha ad oggi dato mandato all’Istituto di procedere alla definizione della sorte di questo personale, visto che esso non solo possiede tutti i requisiti di legge per accedere al tempo indeterminato, ma soprattutto rappresenta un valore aggiunto nell’implementare servizi essenziali alle aziende zootecniche?
Questi lavoratori hanno conseguito il requisito triennale previsto dalla legge per la stabilizzazione, sono stati assunti a tempo determinato previa redazione di una selezione tradottasi in una graduatoria tuttora vigente e, fatto non secondario, nella dotazione organica dell’Istituto ci sono i posti ancora non coperti.
Ciò vuol dire che ci sono i presupposti di legge per essere assunti a tempo indeterminato. Cosa aspetta la Regione, unitamente all’Istituto, a dare un segnale di responsabilità nei confronti di questo territorio?
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