Modica, la rassegna “Scenari” ha avuto un’appendice di pregio: Stefania Andreoli e il suo libro “Lo faccio per me”

Parlare di presentazione per il libro di Stefania Andreoli sarebbe riduttivo. Perché quello che è avvenuto ieri sera nella suggestiva location del Castello dei Conti di Modica è stato qualcosa che va oltre, un momento di crescita importante per il pubblico numeroso, fatto soprattutto di mamme che hanno seguito con attenzione le parole pronunciate dall’Andreoli.

È infatti a loro che si rivolge “Lo Faccio per me- Essere madri senza il mito del sacrificio” un libro che non vuole essere un manuale, come ha spiegato la stessa autrice, perché, “all’interno non troverete le risposte che cercate ma un nuovo modo di ragionare, di pensare il vostro ruolo di essere madri.”

Un libro che nasce dalle numerose storie che la psicoterapeuta raccoglie nella sua rubrica su Instagram il “Martedì delle parole” dove risponde ad una serie di domande di mamme che non sanno quale sia la scelta giusta da fare per i loro figli.

Ma la Andreoli su questo è chiara “Nessun comportamento è buono in sé, ed è questo il cuore teorico del libro. L’opportunità di ogni scelta non può essere sovradeterminata e stabilita a priori, ma deve passare il controllo di qualità di come è stata mentalizzata e di quanto infine possa essere difesa.”

Insomma, in parole povere, non esiste un modo giusto per essere madre né tanto meno i figli hanno bisogno di una madre perfetta che sappia sempre cosa fare, piuttosto serve una mamma consapevole, che sappia perché e per chi fa quel che fa.

Una vera e propria rivoluzione culturale del ruolo della donna che nella mentalità della società una volta divenuta mamma deve dimenticarsi di tutto il resto. Ma questo porta poi ad avere una madre che tratta il figlio come fosse un’incombenza da svolgere nella sua giornata, ed invece è necessario recuperare un po’ di sano egoismo.

Quell’egoismo che permette alle madri di occuparsi di sé stesse e allo stesso tempo libera il figlio dall’incombenza di farlo. Altrimenti si stabilirà un rapporto di forte dipendenza tra madre e figlio che sarà una trappola per entrambi.

Sarebbero tante, forse troppe le cose da dire, un consiglio certamente è quello di leggere il libro anche solo per interrogarsi sulla strada che ognuno di noi sta compiendo come madre. A proposito di madre, bellissima la distinzione che l’autrice ci riporta tra il termine mamma, rivolto a chi ha dei bambini, e madre rivolto invece a chi ha dei figli adolescenti. Perché se la mamma è per il bambino, all’adolescente serve la madre.

La presentazione del libro di Stefania Andreoli, condotta dalla collega Chiara Scucces di Videoregione, media partner dell’iniziativa insieme a Fondazione Confeserfidi, è stata un’appendice di pregio della rassegna di libri e scrittori “Scenari” organizzata dalla libreria Mondadori Bookstore di Modica che ha visto la presenza di famosi scrittori.  

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