Attualità

La Casa Gialla sul molo di Sampieri, un faro di inclusione, emancipazione e umanità (Video intervista)

Van Gogh la aveva immaginata come un crocevia luminosissimo di individui e storie diverse, capaci di crescere insieme, arricchirsi l’un l’altro.

La Casa Gialla sul molo di Sampieri un po’ lo ricorda, il famoso dipinto, con la sola differenza che anziché rimanere sulla tela, questa casa, esiste e parla di educazione, rispetto, cura.

Tutto è nato da un incontro che Simona Trombetta, professoressa di storia contemporanea e fondatrice di questa realtà, ci racconta, e basta il breve video qui giù per carpirne la bellezza.

Sono arrivata a Sampieri per lavoro – sorride Trombetta – e me ne sono completamente innamorata, tanto da decidere di stare qui anche in inverno. Passeggiando sul moletto quotidianamente, ho incontrato un bambino di origini albanesi, i cui genitori lavoravano nelle serre delle campagne iblee. Eravamo entrambi lì per osservare i pescatori, i primi suoi amici ed esattamente i primi miei amici.

Avevamo questo patto: lui mi insegnava a sbagliare ed io gli insegnavo le parole, a partire dalle piccole cose.. panchina, barca, rete, pesce, triglia. Nella costanza di questo appuntamento ho iniziato ad aiutarlo con i compiti. È da qui che è nato tutto: a lui si è presto aggiunta la sorella, poi gli amici, un gruppetto di bambini che mi seguivano e che avevo tutti a casa mia”.

L’esigenza di un luogo di ritrovo ha parlato a voce alta con l’arrivo del Covid, una tragedia per la cruda consapevolezza del divario di possibilità tra chi poteva avere gli strumenti per continuare a studiare, dal computer ad una rete wifi, e chi, come questi bambini, no.

Non sembra ma esiste la periferia anche nei centri più piccoli – ci dice Trombetta – per questo motivo, nonostante a poca distanza da qui ci sia Scicli, esiste un problema di collegamenti, soprattutto per chi non ha alcuna autonomia di spostamento. Scicli è a tutti gli effetti un miraggio per alcuni, per quanto sia incredibile”.

Sarà la collaborazione solidale con una congregazione religiosa la chiave di volta per un progetto di contrapposizione alla dispersione scolastica, ben presto trasformatosi in una sorgente naturale inesauribile di civiltà, perché nata spontaneamente, dall’ascolto attento di un adulto che ha deciso di non lasciare in balìa del vento il bisogno di una comunità intera, la nostra, che in quel momento stava parlando attraverso gli occhi di un bambino.

Oggi, a distanza di circa due anni dalla nascita della Casa Gialla, i processi collaterali che si sono innescati sono innumerevoli e preziosissimi: accanto all’attività di doposcuola per bambini, gestita da professionisti volontari (insegnanti, pedagogisti, psicologi) si è aggiunto il percorso serale per stranieri, spesso genitori, “a cui poter dare la possibilità di essere padroni delle parole – aggiunge Trombetta – perché solo così, sapendosi esprimere e sapendo comprendere, si potrà essere padroni del proprio destino, facendo valere i diritti che spettano a chiunque”.

Una sera a settimana, con l’iniziativa “Sportello Sampieri“, in collaborazione con la Casa delle Culture di Scicli, si dà un aiuto concreto ai cittadini stranieri per risolvere problemi burocratici. Mentre con “Il mantello di San Martino“, si distribuiscono a chi ne ha bisogno, indumenti e beni di prima necessità.

Un esempio educato, gentile, inclusivo, che oggi accoglie bambini e adulti, senza distinzione tra stranieri e locali, che parla di emancipazione femminile e inclusione. Un curativo che non sopprime, non nasconde, ma che alla luce del sole di Sampieri ci fa “tornare ad essere mare, così come lo vediamo difronte a noi: orizzonte, libertà, apertura”.

È bastato il tempo di un tramonto per ascoltare una storia che è presente ed è futuro, nella speranza di un sostegno istituzionale concreto, ancora oggi assente, e di volontari che vogliano dare una mano a far crescere questo progetto umano.

Published by
Marianna Triberio