Archiviata la tornata elettorale dello scorso 25 settembre, Confagricoltura Sicilia non perde tempo a rivolgere al nuovo presidente della Regione, Renato Schifani, un appello della categoria.
“Le difficoltà del momento – evidenzia il presidente dell’organizzazione agricola, Rosario Marchese Ragona – impongono l’avvio di una interlocuzione immediata con i nuovi vertici dei dicasteri regionali, anche in considerazione della ormai prossima stesura delle leggi di bilancio nazionale e regionale”.
Confagricoltura si congratula con il nuovo presidente e augura buon lavoro anche alla delegazione di deputati e senatori che andrà a rappresentare la Sicilia nel nuovo Parlamento nazionale, con l’auspicio che, in sinergia con i vertici dell’amministrazione regionale, vengano affrontati i nodi strutturali che frenano lo sviluppo economico e sociale dell’isola.
I temi urgenti da affrontare per il settore agricolo sono quelli legati all’eccessivo ed incontrollato aumento dei costi di produzione che rischiano di compromettere ulteriormente il già fragile assetto economico di decine di migliaia di aziende agricole siciliane.
“Già oggi – precisa Marchese Ragona – è in atto il tentativo di far ricadere sul momento produttivo gli aumenti dell’intera filiera rimarcando ancora una volta il rapporto di forze esistenti e le storiche lacune in termini di capacità contrattuale del settore primario”.
Oltre a quelli energetici le aziende agricole sono chiamate a fare i conti con l’aumento dei costi della bonifica, problema affrontato in modo parziale e non esaustivo dall’amministrazione regionale con un recente bando pubblico, tema che necessita di un ulteriore approfondimento sia per il breve che per il lungo periodo.
Tra le urgenze il presidente di Confagricoltura Sicilia include un forte intervento sull’eccessivo peso della burocrazia ed una nuova rimodulazione dei fondi comunitari, per intervenire in modo più incisivo sulle criticità del settore emerse in modo chiaro dall’ultimo censimento agricolo del 2021.
Dal censimento è emerso il crollo del numero delle aziende agricole ( – 35% nell’arco del decennio tra i due censimenti), non è aumentata la superficie media aziendale risultando sempre lontana dalle medie comunitarie ed è stato quasi inesistente il ricambio generazione (solo il 15% delle 142 mila aziende siciliane è condotta da imprenditori sotto i 44 anni).