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Violenza tra le mura domestiche: giovane di Comiso allontanato dalla casa familiare

La Polizia di Comiso è intervenuta per porre fine al calvario di una donna vessata da anni dal compagno violento. Gli agenti hanno eseguito la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare a carico di un giovane del luogo.

La donna ha raccontato ai poliziotti di essere stata sottoposta in maniera periodica e continuativa ad una serie di violenze fisiche e verbali, con percosse e minacce di morte, venendo persino privata della sua libertà di vivere normalmente, anche per futili motivi di gelosia e nonostante in casa vi fosse la presenza del loro bimbo piccolo.

L’uomo, un giovane del posto già noto alle Forze dell’Ordine, veniva “allontanato dalla casa familiare”, in esecuzione proprio dell’Ordinanza di Applicazione della Misura Cautelare emessa nei suoi confronti dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Ragusa, lasciando così l’abitazione familiare alla donna, e con il divieto assoluto di avvicinarsi al luogo predetto nonché all’Istituto scolastico del figlio tendendosi distante nel raggio di almeno 100 metri e con l’ulteriore divieto assoluto di contattare la donna in qualsiasi modo.

La violenza domestica è un reato che si consuma in campo familiare e riguarda numerose donne che per paura o timore non raccontano la loro esperienza o il problema che stanno vivendo ed anche quando stanche di subire, vorrebbero rivolgersi alla Forze dell’Ordine, ma è proprio questa paura che le blocca dal denunciare l’autore.

Questo non ha mai fermato l’agire della Polizia di Stato di Comiso che con indagini approfondite e scrupolose, senza mai tralasciare il più piccolo dettaglio ed instaurando da subito un rapporto empatico con la denunciante, ha permesso di porre fine al calvario di una donna italiana che per oltre un quinquennio ha subito dal proprio convivente ogni forma di sopruso immaginabile.

I riscontri investigativi mediante l’attivazione della procedura del c.d. Codice Rosso, hanno consentito alla Procura della Repubblica di Ragusa di richiedere idonea misura cautelare.

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Cinzia Vernuccio