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Il Ragusa vince ancora in trasferta, poker di reti al Cittanova e “irruzione” in zona play off

Cittanova 1

Ragusa 4

Marcatori: pt 5′ Randis, st 19′ Cacciola, 22′ Randis, 29′ Catalano, 46′ Crucitti

Cittanova: Moschella, Gaudio (6′ st Svaprus), Rao (30′ st Losasso), Ruano, Figini, Di Cristina (17′ st Melchionna), Fazio, Boscaglia, Giannaula (17′ st Gulino), Crucitti, Condomitti. All. Angelo Galfano.

Ragusa: Busà, Falla, Pertosa, Strumbo, Napoli ( 36′ st Vitelli), Meola (22′ st Iseppon), Floro Valença, Cess, Cacciola (41′ st Marfella), Grasso (12′ st Catalano), Randis (33′ st Laplace). All. Filippo Raciti.

Arbitro: Domenico Petraglione di Termoli

Assistenti: Leandro Claps di Potenza e Alessandro Laurieri di Matera.

Cittanova – Un Ragusa quasi perfetto ottiene il terzo successo di fila in trasferta e continua a scalare la classifica, dove i ragazzi di Filippo Raciti irrompono in zona play off.

Oggi gli azzurri hanno calato il poker sul campo del Cittanova con una prova convincente e autoritaria che lascia ben sperare per il futuro.

Gara subito in discesa per la formazione ragusana che al 5′ trova il vantaggio con Randis che di testa mette alle spalle del portiere calabrese sfruttando l’assist di Grasso su calcio di punizione.

I padroni di casa allenati dall’ex Angelo Galfano accusano il colpo, provano a reagire, ma non creano pericoli per la porta di Busà che nella prima frazione passa un pomeriggio tranquillo.

Nella ripresa il Ragusa piazza i colpi del ko nel giro di 10′. Al 19′ è Cacciola a sfruttare una ripartenza e a realizzare il raddoppio.

Dopo 3′ arriva la terza rete che mette in bacheca il successo ragusano. Gulino perde un pallone “sanguinoso”, con palla che arriva a Cess, che serve un bell’assist per Randis che con un diagonale fa secco il portiere.

Il Cittanova va in bambola e quando l’arbitro assegna un calcio di rigore ai calabresi che Crucitti si fa parare da Busà.

Al 29′ il Ragusa cala il poker con Catalano e nel 1′ di recupero Crucitti realizza il gol della staffa che serve solo a rendere meno pesante la sconfitta.

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Claudio Abbate