La Parrocchia di San Giovanni Evangelista e la Chiesa di San Domenico a Modica entrano ufficialmente, con la firma di un protocollo di intesa nel circuito di promozione culturale “La via delle Collegiate”. Una notizia bellissima per la città, che ha già avuto modo di entrare nel circuito con altre sue meraviglie ma che oggi porta a casa un riconoscimento importante soprattutto per la parte alta di Modica dove finalmente viene riconosciuta la bellezza e l’importanza della Cattedrale di San Giovanni.
Tutto ha avuto inizio nel 2021 attraverso un comitato di laici e religiosi, delle parrocchie di San Giorgio, Santa Maria di Betlem e San Pietro Apostolo che hanno creato l’associazione culturale “La via delle Collegiate” con l’obiettivo di valorizzare il grande patrimonio culturale religioso della città di Modica e della Diocesi di Noto.
Un percorso che, come dicevamo, ha già ottenuto due importanti risultati per la città: il quarto posto nella classifica nazionale de I luoghi del Cuore del FAI e la realizzazione di due aree espositive presso le chiese Collegiate di Santa Maria di Betlem e San Pietro Apostolo.
Quest’ultima, inaugurata nel mese di giugno di quest’anno ha accolto durante tutto il periodo estivo i numerosi turisti, in visita a Modica, che hanno potuto ammirare il patrimonio del Duomo da poco restaurato ed esposto al pubblico attraverso itinerari guidati di catechesi.
Gli scopi dell’Associazione “La via delle Collegiate” sono molteplici: creare itinerari di catechesi che spaziano dalla riscoperta del creato ai grandi temi dell’arte sacra e della storia, promuovere e curare il restauro dei monumenti, perseguire lo studio e il riordino degli archivi storici parrocchiali, creazione di progetti con le università e gli istituti scolastici del territorio per dare ai giovani studenti la possibilità di conoscere e approfondire il proprio patrimonio storico-artistico, creare sinergie virtuose con le città del territorio attraverso la promozione delle Chiese Collegiate e non ultimo sostenere con iniziative concrete il settore turistico che ad oggi rappresenta un indotto in termini di occupazione importante per il territorio ragusano.
“L’ingresso di queste importanti realtà religiose, ha dichiarato Valerio Petralia presidente dell’Associazione La via delle Collegiate, rappresenta un passo importante perché permette di creare una “via” ideale che, partendo dall’antica chiesa di San Giacomo alla fiumara unisce l’intera città dalla parte bassa alla parte alta, religiosamente e cronologicamente. Voglio ringraziare, a nome dell’Associazione, Don Roberto Avola, Parroco di San Giovanni Evangelista, e Frate Antonello Abate e Frate Emanuele Cosentini, della Fraternità dei “Francescani del Cantico” della Chiesa di San Domenico per la fiducia verso la Via delle Collegiate sicuri che quanto prima potremmo estendere le iniziative culturali e i percorsi di catechesi anche in queste storiche comunità religiose della città.”
Breve storia della Chiesa di San Giovanni Evangelista
Il luogo di culto si trova in questo sito dal 1150 (bolla papale di papa Eugenio III). Un documento del marzo 1217 cita le chiese di San Giovanni e di San Giorgio in Modica come poste sotto la tutela della Diocesi di Mileto, in Calabria.
Si trovava in questa spianata il primo edificio religioso di Modica, la chiesa di San Pietro extra moenia del VII secolo con adiacente un coevo monastero dei Benedettini, uno dei sei fondati in Sicilia da San Gregorio Magno .
Ma un diploma di cui riferisce lo storico Placido Carrafa, riporta che il Preposto di San Giorgio ordinò la demolizione, avvenuta nel 1454 ,del monastero attiguo a San Pietro fuori le mura, lasciando spazio ad una nuova e più grande costruzione, un sol corpo con quella di San Pietro, e che venne dedicata anche a San Giovanni Evangelista.
Successivamente, essendo sorta nel frattempo, nel trecento, una chiesa dedicata a San Pietro nella parte bassa della città, la chiesa di Modica Alta mantenne la sola intitolazione a San Giovanni Evangelista, per quanto una campana fusa nel 1550 riporti ancora incise le effigi di ambedue gli Apostoli. Danneggiato il primo tempio dal terremoto del 1542, fu presto riedificato nelle dimensioni attuali, per essere poi gravemente colpito dal terremoto del 1693.
La chiesa fu ricostruita in forme barocche tra i primi decenni del Settecento ed il 1839, anno in cui l’architetto Salvatore Toscano progetta il II e III ordine e la scalinata monumentale che scende fino alla piazza. Il prospetto fu lievemente lesionato dall’ulteriore sisma del 1848, il che portò alla decisione, nel 1893, di modificare ulteriormente la facciata, dando forma a quella definitiva di fine Ottocento, in stile neoclassico, simile al prospetto della basilica Collegiata di Catania, che possiamo ammirare ancor oggi.
L’ultima ridefinizione architettonica della facciata fu operata dal capomastro modicano Giuseppe Garofalo Giannone, su disegno dell’architetto Salvatore Rizza di Avola.
La chiesa, con la sua scalinata, contribuisce al contesto scenografico urbano, ai lati i muri perimetrali sono intercalati da ventisei pilastri, che in tempi passati dovevano sorreggere altrettante statue, mentre ora se ne conservano solo tre. La chiesa si trova nella parte alta del centro storico della città, e la croce che sormonta l’apice della guglia rappresenta, con i suoi 449 m, il punto più alto di Modica.
Breve storia Chiesa San Domenico
La chiesa di San Domenico, altrimenti nota come chiesa di Santa Maria del Rosario, con l’attiguo convento dell’Ordine dei frati predicatori, è un luogo di culto ubicato nel centro storico.
Il polo monumentale è inserito nella lista dei Beni dell’Umanità dell’Unesco. La chiesa ed il convento annesso furono fondati nel 1461, per ospitare i frati predicatori da poco insediatisi in città, per testimonianza del domenicano Tommaso Fazello e documentazioni del canonico Rocco Pirri.
Il primitivo luogo di culto fu distrutto dal terremoto del 1613 e ricostruito nel 1678, mentre resistette al terribile sisma del 1693. Il prospetto originale conserva lo stile austero del XVII secolo. Il convento divenne successivamente sede del Tribunale dell’Inquisizione. Con l’emanazione delle leggi eversive dal 1869 a oggi, è la sede del Palazzo Municipale. La cripta è stata scoperta da Giovanni Modica Scala nella metà del ‘900.