Quanto è allenato il nostro sguardo nell’osservare ciò che circonda la nostra quotidianità ? Quand’è stata l’ultima volta che ci siamo presi del tempo per scoprire il quartiere in cui viviamo ?
L’abitudine adombra quei punti più nascosti, magari proprio dietro casa, e ce ne si accorge soltanto quando ci concediamo una passeggiata attenta e presente, così da notare un rudere ad un palmo di mano dal punto in cui parcheggiamo la macchina, ogni giorno, o una stradina che sembra apparire come per magia, davanti ai nostri occhi.
E tutto si dilata, sedimentando la consapevolezza di quanto spazio urbano inutilizzato, abbandonato, esista, e quante potenziali possibilità per la comunità possieda, se solo venisse attenzionato.
Ieri pomeriggio, questa scoperta, apparentemente scontata ma in realtà null’affatto banale, l’hanno sperimentata quasi settanta ragazzini, dai 7 ai 16 anni, grazie all’iniziativa nata in collaborazione tra l’associazione Modicaltra e il centro educativo Crisci Ranni, punto di riferimento per famiglie e ragazzi, dedito ad una pluralità di attività tutte legate ad un unico obiettivo: donare ai giovani opportunità sane per crescere e costruire una società più giusta, rispettosa, solidale.
Una passeggiata tra i vicoli del quartiere Vignazza di Modica, a partire dalla sede di Crisci Ranni, presso il nuovo parco urbano ‘Padre Basile’, alla scoperta di ruderi che negli anni ’50 ospitavano il lavoro degli artigiani, documentato dal prezioso contributo fotografico raccolto da Giovanni Modica Scala, e oggi purtroppo ‘vuoto urbano‘, come si evince anche dalla ricerca svolta da Modicaltra qualche mese fa.
A partire da un’esperienza concreta, i ragazzi hanno potuto osservare con i loro occhi luoghi che appartengono alla città, al quartiere in cui vivono, eppure dimenticati, e, attraverso un laboratorio a termine della visita, lasciarsi andare alla fantasia, disegnando una possibile alternativa luminosa per quegli stessi siti.
Vi lasciamo qui un paio di questi disegni, perchè a comunicarli a parole, perderebbero quella potenza che soltanto la spontanea verità dei bambini può esprimere.
Un pomeriggio diverso, un’attività che si fa scoperta della propria città, condivisione di un momento all’aria aperta, e possibilità di rigenerare la speranza, a partire dallo sguardo dei più ‘piccoli’.
Forse, proprio quei disegni, meriterebbero l’attenzione dei ‘grandi’, sempre troppo impegnati a correre, da non accorgersi di quell’edificio diroccato, dietro casa, che potrebbe diventare un teatro, un cinema, un b&b immerso nella natura, o un ‘centro di accoglienza per tutti’…